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Resterà aperta fino al 2 agosto la bella retrospettiva dedicata a Giulio Da Vicchio a tre anni dalla morte. La mostra, ospitata allo spazio incontri all’Hotel Esplanade di Piazza Puccini 18, raccoglie 35 opere del maestro livornese

Resterà aperta fino al 2 agosto la bella retrospettiva dedicata a Giulio Da Vicchio a tre anni dalla morte. La mostra, ospitata allo spazio incontri all’Hotel Esplanade di Piazza Puccini 18, raccoglie 35 opere del maestro livornese provenienti dalla collezione di Alessandra Rontini. Un volume antologico sulla vita e le opere è presente nella redazione curata da Edizioni Polistampa di Firenze. Da Vicchio, aderente al movimento dei Macchiaioli , è nato a Vicchio di Mugello nel 1925 e anche il padre Ferruccio Rontini era un macchiaiolo. Debuttò come pittore nel 1944 con paesaggi mugellani caratterizzati da nebbie e piogge mattutine, passando poi a lavorare a Livorno. Ma nel 1956 si trasferì a Caltagirone in Sicilia e l’impatto ambientale influenzò un drastico mutamento nella pittura di Giulio Da Vicchio, dove cominciarono ad apparire temi sociali richiamati dalle figure precarie dei braccianti e dei pescatori siciliani.
Data recensione: 19/06/2007
Testata Giornalistica: La Nazione
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