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Una trama all’Agatha Christie, dalla quale emerge uno spaccato attualissimo della vita più o meno dorata della borghesia pisana. Sono questi i contenuti salienti de

Pisa - Una trama all’Agatha Christie, dalla quale emerge uno spaccato attualissimo della vita più o meno dorata della borghesia pisana. Sono questi i contenuti salienti de L’assassino minacciato, prima opera di Giampaolo Russo per i “tipi” dell’editore Polistampa, che è stata presentata alla Feltrinelli. Giovane avvocato civilista pisano, Russo trasferisce in questo libro le molteplici passioni, prima fra tutte il gusto d’indagare tra le pieghe dell’anima delle persone. Come Agatha Christie, Russo affronta la trama, tra il serio e il faceto, con penna rivolta alla sceneggiatura. Tutto è descritto minuziosamente, cibi, marche dei liquori, abiti griffati, gioielli, brani ed autori musicali e soprattutto gli ambienti o meglio le energie sottili che qui si incontrano, si scontrano originate dalle forme di pensiero che l’autore mette a nudo così come lo stile o le miserie spirituali di protagonisti e comprimari. Un giallo psicologico, dove la folla del vivere ci riporta al consueto bivio tra bene e male lasciando aperte al lettore tutte le opportunità di giudizio su cosa sia l’uno o l’altro. Ma anche ricco di spunti di attualità come il confronto tra eterosessualità e omosessualità qui vissuta, nonostante il puritanesimo che aleggia i tutta l’opera, in maniera serena, quasi a confermare la vocazione liberale che da secoli connota Pisa che proprio per questo, non teme confronto con l’altra città dove si svolgono, in parallelo, alcuni eventi, Parigi, da cui potrebbero (non vogliamo anticipare niente) dipartirsi vittime e assassini.
Data recensione: 31/05/2007
Testata Giornalistica: Il Tirreno
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