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Partita da Firenze all’inizio del Novecento per mano del celebre mercante d’arte Stefano Bardini, torna ora a casa attraverso un altro antiquario, Fabrizio Moretti. È stato lui a

Partita da Firenze all’inizio del Novecento per mano del celebre mercante d’arte Stefano Bardini, torna ora a casa attraverso un altro antiquario, Fabrizio Moretti. È stato lui a riportare in Italia la Madonna col bambino e due angeli del Maestro del Bigallo e a rivenderla al Polo Museale Fiorentino per circa 700mila euro, secondo un accordo definito nel 2006 da Antonio Paolucci e portato a termine quest’anno.
Presentata ieri alla Galleria degli Uffizi, si tratta di un’acquisizione di importanza assoluta dal punto di vista storico-artistico, un’opera datata intorno al 1230 fondamentale nell’iter della pittura fiorentina delle origini. È infatti la prima tavola del Maestro del Bigallo posseduta dagli Uffizi, un artista della prima metà del XIII attivo a Firenze e dintorni a cui è possibile ricondurre non più di 5-6 opere conosciute.A RACCONTARE l’eccezionalità dell’acquisizione c’è la collocazione stessa dell’opera: nella sala "delle Tre Maestà", che celebra gli esordi dell’arte occidentale con le pale di Cimabue, Duccio e Giotto. Una sala immaginata come la navata di una basilica gotica, con tanto di copertura a capriate e allestita nel 1957 da tre geni dell’architettura quali Michelucci, Scarpa e Gardella.
La sovrintendente Cristina Acidini, il direttore degli Uffizi Antonio Natali e il direttore del dipartimento della Pittura dal Medioevo al Quattrocento Angelo Tartuferi nel presentare la Madonna col bambino del Maestro del Bigallo hanno sottolineato l’estrema attenzione posta nel modificare l’equilibrio della sala delle Tre Maestà. Con la convinzione, comunque, che quella fosse la sede migliore per la tavola comprata da Moretti. La Madonna è stata collocata accanto alla Madonna di Ognissanti di Giotto, di fianco all’apertura sulla sala del Gotico fiorito. Una soluzione che ha "regalato" un’altra opera mai vista dal pubblico. Infatti, sul lato opposto della porta, è stata sistemata un’altra Madonna col Bambino dipinta all’inizio del XIII secolo da un artista stilisticamente vicino al Maestro del Bigallo - entrambi, ad esempio, hanno l’aureola sporgente, - acquistata dallo Stato nel 1968 e fino a ora tenuta a deposito.IN OCCASIONE del nuovo allestimento è uscito anche un volume di Angelo Tartuferi (edito da Polistampa) con un aggiornato riesame del catalogo e della cronologia del Maestro del Bigallo, soffermandosi sui nodi cruciali della storia della pittura fiorentina del periodo. In attesa di portare a termine un’altra trattativa col Polo Museale Fiorentino - quella per la vendita di due tavole del Beato Angelico -, l’antiquario Fabrizio Moretti ha intanto fatto un’importante donazione a Firenze, cedendo una tavoletta di Francesco Granacci raffigurante il Battesimo di Santa Apollonia, destinata alla Galleria dell’Accademia, che faceva parte di una pala articolata eseguita dal Granacci nel 1530 per l’altar maggiore della chiesa di Sant’Apollonia a Firenze.
Data recensione: 22/05/2007
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Olga Mugnaini