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1808-1887: questi gli estremi della vita di Pietro Cipriani, medico, presidente del Comitato fiorentino della Associazione Medica Italiana, docente di Clinica Medica a Firenze, socio di

1808-1887: questi gli estremi della vita di Pietro Cipriani, medico, presidente del Comitato fiorentino della Associazione Medica Italiana, docente di Clinica Medica a Firenze, socio di numerosi sodalizi scientifici, ma, soprattutto, membro del Consiglio Superiore di Sanità Pubblica, di cui divenne presidente nel 1868 e del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione e, infine, senatore del Regno. Una vita profusa per la ricerca, per l’insegnamento, per l’assistenza e per la gestione della sanità: anche se non riuscì a vedere l’emanazione della prima legge di sanità pubblica dello Stato unitario, del 1888, ne era stato, indirettamente sostenitore, occupandosi a lungo dei problemi legati alla amministrazione ospedaliera e alla gestione delle emergenze igienico-sanitarie.

Per ricordare questo illustre personaggio dell’ambiente medico fiorentino dell’Ottocento, vedono ora la luce gli atti di un convegno, tenutosi a San Piero a Sieve, luogo natale di Cipriani stesso, nel 2000. Il volume, dal titolo Pietro Cipriani e la medicina del suo tempo (Firenze Ed. Polistampa) e che fa parte della «Biblioteca di Medicina & Storia» (rivista legata al Centro di Documentazione di Storia della Sanità e dell’Assistenza a Firenze), propone, in una sobria, ma elegante veste editoriale, i contributi di numerosi studiosi, di matrice e formazione diversa, convenuti da tutta Italia per affrontare la figura di Pietro Cipriani, nel contesto politico e culturale dell’Ottocento toscano.

Alcune immagini e una ricca documentazione d’archivio impreziosiscono il volume, con una selezione iconografica estremamente pertinente. Ne emerge uno spaccato vivo e dinamico di una società e di un ambiente in fermento, attraversati dalle istanze del Risorgimento e protesi verso la realizzazione di uno Stato unitario: è molto gradevole il continuo cambiamento della prospettiva dei singoli contributi, ora volti a mettere in luce il personaggio, ora finalizzati a evidenziare il contesto in cui si trovò ad operare, nei suoi molteplici ruoli. Prendono vita, in questo modo, i grandi personaggi dell’intellighentia scientifica toscana del tempo: Pietro Betti, Ferdinando Zanetti, Paolo Mantegazza, Maurizio Bufalini…

Come alcuni interventi sottolineano, la sua vita individuale e professionale si intrecciano strettamente con la storia della Toscana del suo tempo e sono caratterizzate da cambiamenti politici veramente epocali, da grandi rinnovamenti culturali, da scoperte medico-biologiche fondamentali. Le trasformazioni dottrinarie della medicina e le nuove strategie applicative ponevano il medico di fronte a profonde difficoltà nell’esercizio della professione, tanto da rendere improcrastinabile un confronto serrato col mondo della politica, per sollecitare riforme di carattere istituzionale: Cipriani si fece portavoce di questa nascente classe medica, diventando l’interlocutore in questo dialogo con le forze politiche.

Non a caso la rivista «The Lancet», una delle testate più prestigiose in campo medico, il 16 aprile 1887 pubblicava un suo necrologio, ripercorrendo le tappe della sua formazione e della sua carriera, definendolo «medico e cittadino di prim’ordine».
Data recensione: 14/05/2005
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: ––