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C’è una foto di Nada Giorgi, del 1948, che ritrae una ragazza col volto squadrato, volitivo, ma gli occhi sereni, docili parlano di innocenza, semplicità, puntano all’orizzonte, come volevano

IL LIBRO SUL LIBRO / BIAGIONI DOPO CASSOLA
La protagonista e l’autore martedì a MilanoMilano - C’è una foto di Nada Giorgi, del 1948, che ritrae una ragazza col volto squadrato, volitivo, ma gli occhi sereni, docili parlano di innocenza, semplicità, puntano all’orizzonte, come volevano i fotografi di posa si una volta, ma si sente che è l’orizzonte. Lo spera, scrivendo dietro la foto, diretta a Renato, il Ciandri detto Baffo, fuggiasco in Francia: “A te per sempre, Nada”. Nada spera che sia possibile dimostrare l’innocenza di Baffo, partigiano di Volterra sui monti di Pontassieve, accusato di aver ucciso un maresciallo dei carabinieri e il figlio il 13 maggio del 1945 alla Madonna del Sasso. Baffo si è sempre dichiarato innocente. La confusione dei fatti gioca il destino di Nada: resistere e combattere per la verità di Baffo che diventa suo marito nel carcere di Alessandria dove sconterà vent’anni, quando decide di tornare a casa con la promessa di un processo giusto. Baffo è Bube, e Nada è Mara, i protagonisti del celebre romanzo di Carlo Cassola. La storia di Nada, ripercorsa in una scaletta di cronaca poggiata sulla storia d’Italia, sta ora in un libro necessario e informato di Massimo Biagioni, Nada – La ragazza di Bube (Edizioni Polistampa, Premio Scrittore Toscano dell’Anno). La ricostruzione di Biagioni attinge ai documenti d’epoca, tra cui le lettere di Ciandri, e conta su preziose testimonianze dei sopravvissuti. Si legge d’un fiato, un po’ per capire perché Nada, sopraffatta dalla fama del libro di Cassola (Premio Strega 1960) e poi del film diretto da Luigi Comencini (nel 1963), rifiutò il ritratto del romanzo e dei massmedia (dice di non aver mai terminato il libro e provocò , il 23 gennaio del ’64, il blocco dell’anteprima del film); e un po’ perché la storia di Ciandri, il colpo sparato da un ragazzo impaurito, la folla che assale i carabinieri, i partigiani, due morti e non si sa chi è stato, quell’impossibile verità nella nebulosa delle settimane del dopoguerra, tocca ogni generazione. Il libro di Biagioni sarà presentato a Milano martedì (Museo di Storia Contemporanea, via Sant’Andrea 6, alle 18.30). E ci sarà anche Nada, con l’autore, il direttore del Giorno, Giovanni Morandi, l’assessore Vittorio Sgarbi e Mauro Pagliai di Polistampa. Tentando uno sguardo più ampio, la vicenda di Nada Giorgi è un caso di “mitologia narrativa” tradizionale. C’è una storia vera, c’è un libro che la reinventa e c’è un film. Fosse successo un po’ più avanti avremmo la nostra bella fiction in due puntate e i salotti in televisione. Così il libro di Biagioni finisce per rimettere in gioco tutto, com’è giusto. Nel romanzo di Cassola, che incontrò la Giorgi e Ciandri, tra le rarissime righe dedicate al profilo di Nada-Mara, si legge: “Era sicura di sé, delle proprie risorse, aveva una illimitata fiducia nella sua bellezza e nella sua furbizia”. È forse per questa via che si passa al corpo seducente e al volto cocciuto di Claudia Cardinale, protagonista del film. Fu Mario Soldati a notare che la Cardinale, né parlando né camminando da toscana, “è credibile, dolce, tenera”. Un bel gioco di specchi. Nella vita però non ci sono personaggi ma destini. Nada voleva il suo, quello scritto negli occhi del ritratto.
Data recensione: 12/05/2007
Testata Giornalistica: Il Giorno
Autore: Silvio Danese