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Al fiorentino Museo Marino Marini (fino al 26 maggio ) splendono silenziose e ambigue fra passato e contemporaneità un ricco monopolio di terracotte invetriate di Agnese Parronchi (bel

Al fiorentino Museo Marino Marini (fino al 26 maggio ) splendono silenziose e ambigue fra passato e contemporaneità un ricco monopolio di terracotte invetriate di Agnese Parronchi (bel catalogo in mostra), artista e scultrice fiorentina ancora in una giovane maturità che, dopo un curriculum accademico di studi artistici, è stata restauratrice presso l’Opificio delle Pietre Dure, fino alla più recente totale dedizione alla scultura. È una bella mostra questa nella cripta di San Pancrazio, assolutamente fuori dai canonici generi e che, nel visibilio delle forme, nel coloratissimo mondo evocato, fra domestico, malizioso e santo, propone un imprevisto e accattivante teatrino dell’anima. Giustamente è stato rilevato che l’insieme richiama tanto certe sculture romaniche, biblicheggianti sulle grandi porte delle chiese, quanto il naif dei sonanti presepi napoletani. Ma ogni terracottina parronchiana, anche quando riecheggia intenzionalmente l’alfabeto corrente ora delle forme devozionali, ora del classico, ora del naif, ora del novecentesco, sempre porta qualcosa di estrosamente suo, un arpeggio allegorico, un profumo chiesastico, una memoria di eros, insieme a una grande capacità ora decorative ora suggestivamente espressiva. È un mondo che tende all’allegoria attraverso una sommessa lucidità e un forte cerchio di domestici e tenaci sentimenti: l’autrice offre sempre modellati e figure di grande grazia ed eleganza, (sotto apparenze di sgraziata ineleganza) pur nella perseguita semplicità, e queste sempre immette in un discorso di dinamica, di armonia, fra danza e preghiera. Il sacro si fa secolare e viceversa. Al Marini finalmente Firenze propone, di una sua artista, qualcosa che, paradossalmente, bordeggiando tante ricche tradizioni, occhieggia con felice originalità alle cadenze del post-moderno.
Data recensione: 26/04/2007
Testata Giornalistica: Il Giornale
Autore: Pier Francesco Listri