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Nel 1978 il giudice fiorentino Piero Luigi Vigna fu bersaglio del terrorista Marco Donat Cattin. E’ quanto emerge dalle parole dello stesso ex procuratore nazionale antimafia che, nel suo

Nel 1978 il giudice fiorentino Piero Luigi Vigna fu bersaglio del terrorista Marco Donat Cattin. E’ quanto emerge dalle parole dello stesso ex procuratore nazionale antimafia che, nel suo nuovo libro ’’Intervista con la legge’’ (edizioni Polistampa, pp. 128, euro 13), per la prima volta rivela questo e altri episodi della propria vita di magistrato. Alludendo al brigatista di Prima Linea, Vigna, ora magistrato in pensione, racconta l’agghiacciante minaccia di morte con queste parole: ’’Un terrorista rosso che e’ morto, uscito dal carcere, cercando di aiutare un automobilista in autostrada, al termine di un interrogatorio mi disse: ’Lei a Firenze, giocava a tennis’. ’No’, gli risposi ’non ho mai giocato a tennis in vita mia’. Il giovane insisteva e alla fine mi specifico’ che io giocavo a tennis nel lungarno Colombo di Firenze. Mi ricordai, allora, che andavo li’ a prendere mia figlia che giocava a basket. E gli chiesi: ’Come e’ che lei sa che andavo nel lungarno Colombo?’. Rispose: ’Perche’ le sono venuto dietro tre volte per spararle in testa, ma non ho mai trovato il momento opportuno’’’. Piero Luigi Vigna e’ oggi in grado di circoscrivere questo tentato omicidio al 1978, quando stava concludendo le sue indagini proprio sul gruppo terroristico Prima Linea, indagini che avrebbero portato al processo ben 110 imputati, molti dei quali poi condannati.
Data recensione: 17/04/2007
Testata Giornalistica: Dagospia
Autore: ––