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A ottant’anni da poco compiuti e festeggiati nella sua Firenze, ecco un nuovo contributo di questo "decano" della critica. Si tratta di una gustosa e interessante raccolta di articoli, oggi

A ottant’anni da poco compiuti e festeggiati nella sua Firenze, ecco un nuovo contributo di questo "decano" della critica. Si tratta di una gustosa e interessante raccolta di articoli, oggi praticamente introvabili, essendo stati consegnati al "Giornale del Mattino" negli ormai lontani anni 1960-63. Di questo quotidiano, che faceva concorrenza al fratello maggiore "La Nazione" e di cui Pinzauti fu per qualche tempo direttore, pochi oggi conservano la memoria. Chi scrive cominciò proprio alla fine del ’63 su queste colonne a consegnare i primi tentativi di recensioni musicali. Anche per questo motivo la lettura della raccolta acquista un sapore particolare. Avendo sempre avuto presente la personalità di Pinzauti, intelligente e acuto indagatore di "cose" musicali, sembrerà strano, scorrendo i vari contributi, di leggere titoli come "Togliatti come Michelini", "L’onesto di Saragat", "La Chiesa attende", "Kennedy a Mosca", e perfino "Le vacanze in motoscafo", "Le donne nella polizia", "Un uomo di pace". Qui l’allusione è all’amico Giorgio La Pira, suggeritore ideologico del quotidiano fiorentino, sindaco tanto amato quanto scomodo. E non solo all’avversa parte politica (i comunisti a quel tempo ambiguamente apparentati all’Unione Sovietica), ma anche agli stessi confratelli democristiani. Tanto è vero che "Il Giornale del Mattino" si vedrà costretto a chiudere i gloriosi battenti. Pinzauti sarebbe poi passato stabilmente a "La Nazione". Malgrado la sferzata sul piano letterario, politico o di costume, leggendo quei lontani messaggi la penna non cambia. Vi troviamo infatti la stessa serietà professionale, la fluidità della scrittura, la capacità di arrivare con chiarezza ai cosiddetti punti della questione sui quali far riflettere il lettore. E vorrei dire la stessa onestà intellettuale e il coraggio delle proprie azioni con cui verranno in seguito affrontate le questioni specifiche legate ai suoi diretti interessi speculativi. In tale prospettiva troviamo un paio di riferimenti nella sezione intitolata "Figure di Firenze" che indicano due personalità di sicuro valore: il violinista Sandro Materassi, indimenticabile compagno di cordata per molti anni di Luigi Dellapiccola in veste di pianista, e Franco Enriquez, regista attivissimo prematuramente scomparso e troppo dimenticato dalla sua città. In questa sezione balzano agli occhi altri importanti profili quali Don Bensi, di cui Pinzauti fu allievo. Il primo incontro avvenne nel settembre 1941. Quindi "Piero Bargellini, geometra e scrittore". Ma a Pinzauti è sempre piaciuto andare oltre i confini dei primi piani per indagare nelle zone più umili dell’artigianato o del pensiero. Significativi a questo proposito i ricordi emergenti dalle righe di "Vecchi liutai e maestri" e "Parigi, il grande Pietrino" incisore e fratello del più noto musicologo Luigi, fondatore del periodico "La Critica Musicale", uscita tra il ’18 e il ’23. Il volume si segnala anche come necessario e utile strumento di memoria per un’identità culturale che minaccia di dissolversi.
Data recensione: 05/04/2007
Testata Giornalistica: Il Corriere di Firenze
Autore: Marcello de Angelis