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Organizzata dal Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane, dalla Provincia di Grosseto e dalla Camera di Commercio, lunedì 5 marzo alle ore 18 presso

Organizzata dal Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane, dalla Provincia di Grosseto e dalla Camera di Commercio, lunedì 5 marzo alle ore 18 presso la Gal leria dell’Accademia delle Arti del Disegno (via Ricasoli 68, Firenze) verrà inaugurata la mostra Paesaggi industriali del ’900 in Toscana, che rimarrà aperta fino al 31 marzo. La rassegna - che a fine maggio verrà replicata a Charleroi (Belgio) nel quadro delle manifestazioni per commemorare le tragedie minerarie di Marcinelle e Ribolla - sarà suddivisa in due sezioni. La prima raccoglierà le 65 foto in bianco e nero su "Siderurgia e miniere nella Maremma Toscana" realizzate da Bernard Bay (Direttore dell’Accademia delle Belle Arti di Tournai) per il nuovo volume edito da Polistampa: Paesaggi industriali del ’900 (pp. 240, euro 34, a c. di Massimo Preite). La seconda presenterà alcune tavole del Master Plan del Parco delle Colline Metallifere, realizzato da Riccardo Francovich (Università di Siena) e Massimo Preite (Università di Firenze), nel quale si raffigurano le linee-guida di sviluppo futuro del territorio. Arricchirà l’avvenimento l’esposizione in anteprima del Codice Minerario Massetano, la preziosa pergamena medievale risalente al 1294 che è solitamente custodito presso l’Archivio di Stato di Firenze. Il documento, uno dei primi in Europa sulla regolamentazione dell’attività estrattiva, rappresenta la più significativa testimonianza dell’influente livello socio-economico raggiunto dal comune di Massa Metallorum, allora battente moneta. Sarà invece presso la sede dell’Accademia, in via Orsanmichele 4 (Firenze) che lunedì prossimo alle 15 si presenteranno al pubblico e alla stampa mostra e v olume. Quest’ultimo analizza tutta la storia della siderurgia in Toscana dal XVI al XX secolo e descrive - anche attraverso il nitore della fotografia di Bay - le miniere dell’Elba, le fonderie di Follonica, l’area siderurgica di Piombino, le miniere in Maremma, la miniera di Caporciano e quella di Ravi Marchi, la "Etruscan Mines", le miniere di pirite. I capitoli finali sono dedicati agli impianti e alle infrastrutture, descrivendo le tipologie dei castelli di estrazione, dei silos e degli altiforni e la storia e lo sviluppo delle ferrovie e teleferiche maremmane. Gli impianti dismessi formano un paesaggio specifico la cui conservazione costituisce un obiettivo primario nelle politiche di oggi. Le macchine ancora presenti, oltre a rivelare un inaspettato repertorio di valori formali, testimoniano un processo di trasformazione economica che ha ridisegnato il volto del territorio maremmano e ha fatto sì che la Toscana fosse la prima regione a porre le basi, nel Novecento, del l’industria pesante. Alla presentazione e alla successiva inaugurazione della mostra interverranno autorità istituzionali e accademiche: il presidente del Parco Tecnologico e Archeologico delle Colline Metallifere Grossetane Hubert Corsi, il presidente della Provincia di Grosseto Lio Scheggi, il direttore dell’Archivio di Stato di Firenze Rosalia Manno Tolu, il presidente della Camera di Commercio Federico Vecchioni, il direttore del Dipartimento Protezione della Natura del Ministero dell’Ambiente Aldo Cosentino, il direttore generale della Soprintendenza ai Beni Culturali della Toscana Mario Lolli Ghetti, il presidente onorario del Ticcih (il Comitato internazionale per la conservazione dei siti di archeologia industriale) Louis Bergeron, gli assessori regionali Anna Rita Bramerini (Turismo) e Ric cardo Conti (Assetto del Territorio), e, a fare gli onori di casa, il presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, Francesco Adorno. La serata proseguirà poi con un ricevimento a base di prodotti tipici delle Colline Metallifere nel Chiostro dell’Accademia delle Belle Arti, che per la prima volta aprirà i suoi portoni a un evento conviviale per gentile concessione del suo direttore Giuseppe Andreani.
Data recensione: 07/03/2007
Testata Giornalistica: Exibart
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