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Dopo undici anni di chiusura, sembrava avviato ormai a una decadenza senza fine, oppure ad essere trasformato in megastore o in fast food per turisti. Invece il Teatro Niccolini di Firenze,

Dopo undici anni di chiusura, sembrava avviato ormai a una decadenza senza fine, oppure ad essere trasformato in megastore o in fast food per turisti. Invece il Teatro Niccolini di Firenze, 5000 mq a due passi dal Duomo, tornerà a nuova vita grazie all’iniziativa dell’imprenditore Mauro Pagliai. Fondatore e direttore della casa editrice Polistampa e della società di servizi “Eventi Pagliai”, specializzata nell’organizzazione di importanti mostre come quella su Arnolfo di Cambio, Pagliai ha recentemente acquistato il Niccolini con l’intenzione di trasformarlo in un centro polivalente aperto tutto il giorno. L’ex Teatro del Cocomero è il più antico di Firenze, e dal momento della sua inaugurazione, nel 1658, è stato più volte modificato senza mai alterare la particolare caratteristica della platea e del palcoscenico al primo piano. Negli anni più recenti è stato sede della compagnia Il Granteatro di Carlo Cecchi e Roberto Toni, e ha ospitato tutti gli spettacoli di Paolo Poli, oltre a quelli di grandi autori come Carmelo Bene.
L’incontro fra questa storica struttura e l’imprenditore fiorentino è stato abbastanza casuale. L’idea di partenza, per Pagliai, era quella di trovare uno spazio in centro dove aprire una libreria, che fosse una vetrina per le edizioni Polistampa, e ricreasse quel clima di cenacolo culturale che la casa editrice aveva un po’ perso dopo il trasferimento dal centro alla periferia, in una sede più grande e moderna. Quando gli è stato offerto di acquistare il Niccolini, Pagliai ha accettato la sfida, trasformando il progetto iniziale di attività commerciale in un intervento a tutto campo sulla vita della città.
Rilanciare una struttura di notevole rilevanza architettonica come il Niccolini, implica naturalmente un impegnativo progetto di restauro, che deve tener conto dei vincoli posti dalla Soprintendenza. I lavori, che non dureranno meno di due o tre anni, saranno affidati con tutta probabilità all’architetto André Benaim, che in questi undici anni ha sorvegliato lo stato di degrado dell’immobile, ulteriormente aggravato, nel 2002, da un’occupazione di centri sociali giovanili.
Terminata la complessa ristrutturazione, probabilmente nel 2008, il Niccolini riaprirà come centro culturale a più funzioni: al piano terreno la libreria e il caffè, ai piani superiori un teatro di circa 5000 posti, una sala cinematografica, e altri spazi per incontri e mostre. L’obiettivo è di farne un polo di attrazione a tutte le ore del giorno, aperto a contributi internazionali e nuovo punto di incontro per i fiorentini. Il teatro si trova in una zona ad altissima frequentazione turistica, dove già negli ultimi anni sono state chiuse almeno tre sale cinematografiche. La riapertura del Niccolini vuole essere un segnale in controtendenza per riportare il pubblico fiorentino nel cuore della città, tenendo anche conto che fra alcuni anni entrerà in funzione la tramvia, che ridisegnerà tutta la mobilità urbana e faciliterà gli spostamenti verso il centro, alleviando i problemi di parcheggio.
Pagliai, che si definisce per metà sognatore e per metà imprenditore, prevede che il progetto abbia buone possibilità di sopravvivere autonomamente, senza contributi pubblici, sfruttando tutte quelle attività collaterali che contribuiranno a tener vivo lo spazio dalle prime ore della mattina alla tarda serata del dopo teatro.
Data recensione: 26/01/2007
Testata Giornalistica: Giornale dello Spettacolo
Autore: Barbara Corsi