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Pace, salute, progetti, lavoro, cultura... Ma nella gerla della befana per qualcuno c’è solo tanto carbone. Chi di noi oggi, al suo risveglio, non vorrebbe ritornare bambino, alzarsi all’alba in punta di piedi, con l’emozione in gola e la

Pace, salute, lavoro e cultura fra i regali più attesi dalla Befana
Pioli. Sogno di avere mezzi per applicare una vera equità sociale Giulivi. Vorrei per me un futuro raggiante e lontano da Piombino Pace, salute, progetti, lavoro, cultura... Ma nella gerla della befana per qualcuno c’è solo tanto carbone. Chi di noi oggi, al suo risveglio, non vorrebbe ritornare bambino, alzarsi all’alba in punta di piedi, con l’emozione in gola e la curiosità dell’innocenza, per “spiare” nella calza della befana e vedere se la vecchina con la scopa ci ha portato dolci e regali o, al contrario, tanti pezzi di carbone. Venti protagonisti della scena locale ci spiegano cosa vorrebbero trovare nella loro calza, ma anche a chi e perché regalerebbero carbone.  Giorgia Macchi coreografa e ballerina.  «Nella mia calza? Serenità e un teatro dove allestire un mare di belle cose. Darei tanto carbone a chi ha permesso lo scempio di San Vincenzo che vedo dalla mia finestra: la spiaggia, il parco del Paradisino. E riempirei la calza di tutti i politici che, una volta al potere, si comportano nello stesso modo, cioè male».  Andrea Manciulli segretario regionale dei Ds.  «Il rilancio da parte dell’Unione di questo Paese: che prevalga lo spirito di unità, quello per il quale ciascuno antepone le finalità collettive alle proprie. Possiamo trovare davvero tutto questo nella calza, basterebbe che ognuno di noi ce ne mettesse un pezzettino. Il carbone, vero, non di zucchero, lo darei a me stesso: un anno fa mi ero riproposto di perdere qualche chilo senza però riuscirci».  Stefania Stefanini proprietaria della libreria “La Bancarella” di Piombino, editore e difensore accanito dei diritti di chi ha pochi diritti.  «Vorrei una città dove tutti i cittadini si sentano partecipi e responsabili. Il carbone invece, lo darei volentieri al presidente della Coop Toscana Lazio. Lui sa perché».  Giampaolo Pioli sindaco di Suvereto.  «Sogno di poter disporre di mezzi per applicare un’equità sociale (sgravi fiscali per gli anziani, case per i giovani, gli emigrati eccetera). In questo momento non ho nemici, ma il carbone lo darei ugualmente a qualcuno: a chi pensa di vivere di rendita sulle spalle di questo territorio, sfruttandolo senza investirvi, ai dinosauri ma anche ai giovanilisti di maniera».   Andrea Giulivi studente di ragioneria e attore per caso.  «Sogno un futuro raggiante possibilmente via da Piombino, con avventure continue che cancellino l’idea di una vita prestabilita e piatta. Riempirei di carbone la calza di Simone Orlandini, lo pseudo regista del film “Fabbrica”, girato in città, di cui io sono stato uno dei protagonisti, per essere sparito senza lasciare né il film né traccia di sé».  Silvia Velo sindaco di Campiglia e deputato.  «Più opportunità per i giovani, di lavoro ma anche spazi dove ritrovarsi, in una società che sta diventando sempre più sclerotizzata. Per il carbone mi orienterei sulle vecchie cariatidi, della Val di Cornia ma anche nazionali, che non vogliono lasciare spazio ai giovani, restando attaccati alla loro posizione con le unghie e con i denti».  Diego Mencarelli assessore alla cultura di San Vincenzo.  «Chiederei più lavoro e sviluppo, per far sì che i nostri giovani non siano costretti a nuove forme di emigrazione, mentre il carbone lo darei ai veri conservatori, a chi non vede una Val di Cornia in cambiamento».  Anna Corradini Porta giornalista, ideatrice del Premio Arcipelago di giornalismo.  «Vorrei svegliarmi una mattina e aprire il giornale, trovando solo buone notizie: se anche per un giorno solo non si dovesse leggere di stupri, violenze, pedofilia, guerre mondiali e stragi familiari, si potrebbe tirare un sospiro di sollievo e non sentirsi in una specie di inferno dantesco, come invece accade. Il carbone lo darei a chi, all’Elba, accoglie i turisti come nemici, senza mai un sorriso, un gesto di gentilezza, quasi che coloro che vengono sull’isola facciano un dispetto, invece che un favore. E agli autori della diatriba destra-sinistra, che sta scocciando tutti: invece di fare promozione a un’isola bellissima, ci si scontra con lotte intestine che non giovano a nessuno».  Gianni Anselmi sindaco di Piombino.  «Vorrei un anno senza incidenti sul lavoro, né mortali, né gravi. E mi piacerebbe che il 2007 fosse il primo di una lunga serie. Niente carbone, qui preferiamo il gas o le fonti rinnovabili. Battute a parte, non mi sento all’altezza di dare giudizi su nessuno: non vorrei fare la stessa brutta impressione di coloro che si affannano a utilizzare i partiti, le associazioni, i giornali, alle volte persino le istituzioni, per regolare questioni o perseguire obiettivi di carattere personale. No, bisogna premiare il merito, la lealtà, la dedizione generosa e disinteressata, dando così un senso alto alla politica: niente carbone a nessuno».  Giampaolo Talani pittore e affreschista.  «Chiederei alla befana una pista da sci sul monte Calvi, perché sono un pigro. Il carbone lo darei a quelli che a settembre sono subito pronti a chiudere i servizi turistici per volare alla Maldive».  Federica Nocenti consigliere comunale a Suvereto e coordinatrice del gruppo donne dei Ds.  «Vorrei più pace nel mondo e meno falsità. E poi mi piacerebbe trovare la mia laurea, sto preparando la tesi, in scienze dell’educazione. Il carbone lo regalerei a Massimo Zucconi, perché nello scontro che c’è stato fra lui e altri politici, ho notato un pizzico di ipocrisia».  Paolo Ferruzzi architetto elbano, professore alle Belle Arti a Roma.  «Vorrei che l’Elba mi facesse ancora sognare. Il carbone non lo darei a nessuno, perché ne ho visto troppo da ragazzino: il nonno paterno, Moneti, e mio padre gestivano le carbonaie dell’isola».  Massimo D’Onofrio proprietario del Calidario e presidente di Promotour.  «Chiedo alla befana di mettere dietro la sua scopa uno striscione che pubblicizzi il nostro bellissimo territorio, per avere sempre più turismo. Il carbone lo offro volentieri alla Centrale Enel, ma quello dolce che non si può bruciare, sperando che si trovino alternative migliori per l’ambiente».  Daniele Govi pittore ritrattista e insegnante di liceo.  «Vorrei pace, serenità, salute, bellezza. Che i miei concittadini avessero più rispetto per il loro territorio e un po’ più di sensibilità artistica. Il carbone lo darei ai soliti polemici insoddisfatti, che criticano senza mai essere propositivi. San Vincenzo ha bisogno di cura e amore!».  Andrea Rossi stilista orafo venturinese.  «Vorrei trovare risposte a domande che mi appartengono e regalare carbone a tutti quelli che vogliono giudicare senza sapere».  Melisanda Massei scrittrice e conduttrice radiofonica.  «Sogno la realizzazione dei progetti per tanti giovani come me. Il carbone? Lo darei a chili a coloro che il 5 agosto dell’anno scorso non si sono resi conto di aver piazzato ben quattro concerti nella stessa sera e nel raggio di pochi chilometri: da Follonica, a San Vincenzo, da Piombino, a Rispescia».  Ado Grilli presidente associazione Ciao Enrico e Gruppo Attivarci.  «Nella calza vorrei trovare pace, giustizia, sviluppo sostenibile, argomenti tanto cari a Enrico Berlinguer, che il 19 ricorderemo con uno spettacolo al teatro Concordi di Campiglia. Carbone invece ai molti che, anche in zona, non portano avanti una politica di sviluppo sostenibile, unica salvezza per il futuro!».  Fabio Canessa insegnante e critico del Foglio.  «Vorrei lo strepitoso cofanetto che raccoglie i dvd dei telefilm “Alfred Hitchcock presenta”. Il carbone lo riservo al preside dell’Iti, Mario Bernardini, che non ha lasciato partecipare gli studenti della sua scuola alla bella mattinata della giuria giovani di Visionaria».  Aldo Agroppi ex calciatore, ex allenatore e opinionista.  «Una nuova strada d’accesso alla città: quella esistente fa schifo, è una vergogna! Il carbone lo darei a tutti quei proprietari di cani che non puliscono per terra dopo che i loro animali hanno fatto i bisogni, dimostrando che i cani sono loro».  Andrea Camerini disegnatore satirico, scrittore, attore, regista.  «Prima di tutto spero di non trovare buchi, che sennò anche il poco che ci mette la befana lo perdo. Ma poi chi è la befana? Cosa vuole? Chi la conosce? Quest’anno mi sa che con la sua pensione il regalo glielo devo fare io. Il carbone? Vorrei lo portasse al mi babbo, che perlomeno mi ci cucina un bel parago!».   
Data recensione: 06/01/2007
Testata Giornalistica: Il Tirreno
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