chiudi

È Firenze la città che accoglie alcune delle più significative opere del Razionalismo italiano. Spicca tra queste la Scuola di Applicazione Aeronautica, progettata e realizzata da Raffaello Fagnoni nel 1938, oggi

FIRENZE aise - È Firenze la città che accoglie alcune delle più significative opere del Razionalismo italiano. Spicca tra queste la Scuola di Applicazione Aeronautica, progettata e realizzata da Raffaello Fagnoni nel 1938, oggi Istituto di Scienze Militari Aeronautiche, che conserva ancora immutata la bellezza e l’eleganza del progetto originale. Raffaello Fagnoni, nato a Firenze nel 1901 e ivi scomparso nel 1966, concorse in modo determinante all’istituzione delle giovani Facoltà di Architettura in Italia. Docente a Firenze fin dal 1937 nella Scuola Superiore di Architettura, fu intensamente presente sulla scena architettonica degli anni Trenta, realizzando uno dei “monumenti” più significativi del Razionalismo italiano: l’Istituto di Scienze Militari alle Cascine. Fagnoni iniziò a lavorare al progetto alla fine del 1936. Con una celerità che ancora oggi lascia sbigottiti, nel gennaio 1937 furono redatte le tavole progettuali e realizzato il modello. Soltanto tre mesi dopo furono gettate le fondazioni. L’opera fu compiuta in 335 giorni e inaugurata il 20 gennaio 1938. Sin dalle prime fasi della costruzione il complesso suscitò estremo interesse e giudizi concordemente positivi, la qualità maggiormente apprezzata risulta tutt’oggi la sintesi operata dal progettista tra la tradizione toscana, in particolare di Michelozzo e Buontalenti, e il linguaggio architettonico moderno, senza venir meno agli indispensabili requisiti di monumentalità e severità (Bonsanti, 1938). Sia l’architettura degli esterni che i più piccoli dettagli di arredo, partecipano ancora oggi inalterati di quella omogeneità compositiva che Fagnoni, pur nello spazio ridottissimo dei nove mesi intercorsi tra progetto e realizzazione, perseguì con grande talento. “Nelle sue opere - affermò nel 1971 Italo Gamberini - Fagnoni espresse con amore particolare certe sue convinzioni in campo architettonico sul legame tra funzione ed espressione. Anzi questo aspetto di continua paziente ricerca era la base costante del suo operare, come bene dimostra l’importante complesso che Fagnoni realizzò nell’anno 1938, la Scuola di Guerra Aerea nel Parco della Cascine a Firenze”. In omaggio a Fagnoni e a questo gioiello del Razionalismo, esce in questi giorni il grande volume di Giovanna Potestà, “Istituto di Scienze Militari Aeronautiche. L’architetura di Raffaello Fagnoni per la Scuola di Applicazione Aeronautica, Firenze” (ed. Polistampa, pp.172, euro 30). La pubblicazione si apre con un’analisi del rapporto tra Architettura e Aeronautica durante il fascismo, per concentrarsi poi dal capitolo successivo su Fagnoni, la sua formazione e la genesi della Scuola di Applicazione per l’Aeronautica. L’autrice sviluppa la monografia seguendo quattro linee guida: l’impianto urbanistico e architettonico in cui sono descritti tutti gli edifici, il progetto e le vicende costruttive con fotografie originali dello stato di avanzamento dei lavori, l’architettura degli interni e gli arredi con un viaggio alla scoperta dei particolari dell’interior design scelto allora da Fagnoni e ancora oggi inalterato, per concludere con l’impianto naturalistico con cui il progettista fiorentino trasformò anche la vegetazione in architettura. Arricchita da numerose grandi foto attuali e d’epoca, la pubblicazione presenta anche la biografia di Fagnoni, un’appendice documentaria (1936-1966) e un’interessante bibliografia. Attraverso le pagine del volume chiunque potrà finalmente varcare la soglia di questo regno così affascinante ma inaccessibile, perché area militare. Giovanna Potestà, motivata anche dalla passione professionale in quanto docente di Architettura, ha colmato oggi l’assenza di una monografia interamente dedicata a Fagnoni e alla S.G.A. (Scuola di Guerra Aerea) che, come afferma nell’introduzione Francesco Gurrieri, “è oggi un monumento della città di Firenze, un’opera che testimonia dell’amore profondo per l’architettura e di una singolare capacità di capire lo spazio e l’ambiente”.
Data recensione: 05/01/2006
Testata Giornalistica: AISE. Agenzia Italiana Stampa Estero
Autore: ––