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Leoni rampanti, draghi e serpenti. Scudi, chiavi oppure fruste. Purchè iscritti in uno scudo. In tempi in cui le dinastie fiorentine facevano della «casata» uno strumento di manifestazione del

Nel prezioso volume di Luciano Artusi tutto il valore degli stemmiLeoni rampanti, draghi e serpenti. Scudi, chiavi oppure fruste. Purchè iscritti in uno scudo. In tempi in cui le dinastie fiorentine facevano della «casata» uno strumento di manifestazione del potere e di legittimazione dell’autorità, erano quelli - stemmi e araldi di ogni forma e colore - i più importanti signum domini cittadini. Erano codici di appartenenza e certificati di discendenza, una sorta di carta di identità ante litteram di cui però oggi è spesso difficile scoprire i segreti. Per venire incontro ai dubbi degli appassionati e rispondere alle domande dei semplici curiosi, lo storico fiorentino Luciano Artusi ha pubblicato il volume «Firenze araldica». É stato lui, autentica memoria storica della città gigliata, ad accompagnare i lettori spiegando loro - come recita il sottotitolo del libro - «il linguaggio dei simboli convenzionali che blasonano gli stemmi civici».
In effetti, il volume di Luciano Artusi - che per le sue opere di divulgazione storica ha anche ottenuto nel 2003 il Fiorino d’Oro - raccoglie le antiche insegne araldiche della grande Firenze del Medioevo e del Rinascimento: un labirinto fatto di segni, figure e colori dove ogni particolare nasconde un patrimonio di saggezza, filosofia, vita, lavoro e politica, veri «miti» di una scienza diffusasi nella storia. Per dare al suo lavoro il rigore storico necessario, l’autore ha condotto precise ricerche nel variegato settore dell’araldica pubblica, restituendo così al lettore il senso autentico di tante microstorie, specchio del vivere dei fiorentini d’altri tempi, quando gli stemmi davano senso e dignità all’esistenza. Modelli e canoni che non si riconoscono più nella cultura del terzo millennio, e che stentano addirittura a rendersi visibili nell’era dell’immagine e dell’apparire.
Con la pubblicazione di «Firenze araldica» si è voluto effettuare un’operazione di riscoperta nell’ambito cittadino con la descrizione delle insegne e la sequenza degli argomenti relativi, toccando i fatti salienti che stanno alla base «di un rispetto dovuto».
Il volume è stato presentato ieri mattina in Palazzo Vecchio dall’assessore alle tradizioni popolari fiorentine Eugenio Giani - che ne ha scritto la prefazione - e dall’autore. «Il libro - ha sottolineato Giani - costituisce un contributo importante e colma un vuoto sulla necessità di illustrare i simboli e le immagini che sono alla base dell’araldica come si è profilata nella storia di Firenze. Come ogni città dalla ricca stratificazione storica, stemmi, simboli araldici, immagini sui palazzi, evocano una fase storica, significati precisi, famiglie, istituzioni, personaggi che hanno segnato il divenire di Firenze. Questo libro aspira a rappresentare una guida alla storia della città. Solo la competenza, la passione e l’entusiasmo di Luciano Artusi poteva dare alle stampe un contributo così importante per i cittadini di Firenze e non solo». Il libro servirà come formazione per i figuranti del corteo storico della Repubblica Fiorentina, che attraverso i cortumi, le bandiere e gli emblemi sono i veri ambasciatori di quel periodo.
Data recensione: 29/12/2006
Testata Giornalistica: Il Giornale della Toscana
Autore: Marco Gemelli