chiudi

…L’autore è nato a Crosia, paese dell’entroterra calabrese, ma risiede a Firenze da una vita ed è alla sua prima opera che denota comunque maturità, sicurezza e originalità, seppure siano chiari ed espliciti i riferimenti (che vanno da

“Meditate fughe e taciti abbandoni” la poesia di Gennaro Oriolo. Il libro sarà presentato oggi al Teatro Studio …L’autore è nato a Crosia, paese dell’entroterra calabrese, ma risiede a Firenze da una vita ed è alla sua prima opera che denota comunque maturità, sicurezza e originalità, seppure siano chiari ed espliciti i riferimenti (che vanno da Luzi a Quasimodo a Caproni).
Oriolo, in quest’opera, aggira l’atteggiamento di superba e distaccata pigrizia che ci fa dare per scontate molte cose che ci riguardano e che è uno dei più grandi nemici della comunicazione, ovvero dell’arte di condividere pensieri, passioni, o vita nostra vissuta, viaggi e luoghi “caproniani”.
L’autore pare affrontare in questi versi disseminati lungo l’arco di parecchi anni il tema cruciale della vita, vista come momento effimero da analizzare con linguaggio pulito, teso ora a sdrammatizzare, ora ad indagare l’enigma, ora a tentare la fuga che è un ritorno) in scorci paesaggistici. Attento il lavoro sulla lingua, legato al senso, coi ritmi vari ed accattivanti, il tono mai al limite della barriera del nulla. Ed è proficua la fuga meditata di Oriolo alla “biografia”, al dettaglio, a quei piccoli “nulla”, quegli istanti e giorni che danno più brividi delle palinsestiche vociferazioni sui destini del mondo: non c’è attualità - e questo alle volte è un guaio.
Sembra trasparire dai versi di Gennaro Oriolo una intenzione, un gusto per la sentenza a lungo ponderata (da cui forse il titolo della raccolta), al massima di vita desunta da oggettiva considerazione dei comportamenti umani, l’umiltà nel bisogno di annullarsi nell’osservazione scrupolosa e quasi entomologica della “cosiddetta” realtà. Specie nella sezione “Il volo degli Aironi”, una galleria di spunti morali e ritratti che richiamano lo stupore, l’insondabile mistero, le scommesse per opportunità degli umani, quasi come in un racconto borghese per il cinema di Eric Rohmer, in un tempo fuori dal tempo che è il posto dei ricordi: “Altro tempo che innesta amore e giovinezza”.
Data recensione: 13/12/2006
Testata Giornalistica: Il Corriere di Firenze
Autore: Lodovico Franco