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È da poco uscito il secondo volume componente la seconda raccolta di tutti gli scritti giornalistici di Giovanni Spadolini. Edito a Firenze con i tipi della Polistampa, la bella casa editrice di

È da poco uscito il secondo volume componente la seconda raccolta di tutti gli scritti giornalistici di Giovanni Spadolini. Edito a Firenze con i tipi della Polistampa, la bella casa editrice di Mauro Pagliai, che ormai da tempo con quel suo ragguardevole marchio (impresso anche sul grazioso periodico “Il Portolano”, che il nostro carissimo amico Piergiorgio Permoli fondò nella primavera del ’94) va offrendo testi sempre più di alta qualità, questo quarto volume (diviso in sette splendidi tomi), che fa seguito ai precedenti primi tre volumi (articolati a loro volta, come vedremo, in sei tomi di 2186 pagine complessive) contiene la seconda parte dell’intero vasto corpo degli articoli (davvero infiniti) che l’indimenticabile leader repubblicano e grande storico scrisse (iniziando già giovanissimo) per numerosi giornali e periodici. I volumi (dotati di indici analitici e per argomento) ottimamente rilegati e in cofanetto, ora formanti queste due raccolte - le cui pubblicazioni verranno ultimate entro il 2007, almeno così è previsto - hanno trovato spazio in una collana creata appositamente e, non a caso, denominata “Grandi Opere”. Il titolo generale della prima raccolta, che ha fatto la sua comparsa nel 2004, è “Scritti giornalistici. Bibliografia 1948-1955”. Costituita da tre principali volumi così è suddivisa. “Bibliografia degli scritti giornalistici di Giovanni Spadolini 1948-1994” (volume primo); “Gli anni della formazione 1948-1955” (volume secondo, tre tomi); “Epoca 1950-1958” (volume terzo, due tomi). Il recentissimo quarto volume che invece dà vita alla seconda raccolta e si articola in sette tomi (per un totale di 3750 pagine) è intitolato “Scritti giornalistici di Giovanni Spadolini. Il Resto del Carlino 1955-1968”. Spadolini diresse il noto quotidiano bolognese per tredici anni. Il primo scritto che firmò per questo giornale risale al 20 febbraio 1955. Ne stralciamo un interessante passo: “Sulle colonne del resto del Carlino del 15 aprile 1890, commemorando Aurelio Saffi, il degno continuatore della tradizione mazziniana, Carducci scriveva che il primo dovere della democrazia italiana era quello di affermare ‘un’autorità nazionale’ che suonasse ‘riprovazione di un torbido comunismo derivante da un socialismo settario ed egoistico’. A più di sessant’anni, la democrazia italiana si trova di fronte allo stesso imperativo: resistere alle insidie e alle minacce del comunismo, che ha rotto ormai ogni vincolo con la vecchia tradizione socialista, che è diventato esclusivo strumento di una politica di oppressione e di potenza. Ed oggi come ieri solo l’idea dello Stato nazionale, dello Stato liberale, dello Stato moderno è in grado di neutralizzare l’offensiva totalitaria, che si appoggia a forze infinitamente più minacciose di allora, che non risparmia nessuno dei valori fondamentali della nostra civiltà”.
Dalla direzione del “Resto del Carlino” Giovanni Spadolini passò a quella del “Corriere della Sera”, dove rimase quattro anni, esattamente dal 1968 al 1972; successivamente (all’incirca una decina d’anni dopo) approdò alla “Voce Repubblicana” che, con il suo illustre contributo, riuscì a far rivivere. Il suo primissimo articolo porta la data del 4 gennaio 1948, lo stilò per “Il Messaggero”, allora diretto da Mario Missiroli; l’ultimo apparve postumo su “La Stampa” il 3 settembre del 1994. L’insieme di tutti i suoi forbiti articoli - addizionandoli - risulta essere di ben 4046 testi. Almeno in parte li possiamo comodamente leggere già adesso attraverso i maneggevoli tomi di questa complessa opera bibliografica, che ha come curatore Paolo Bagnoli, dirigente dell’Istituto storico della resistenza in Toscana e, tra l’altro, autore di vari libri (preziosi quelli su Gobetti). Coordina questo ammirevole progetto editoriale, sorto alla fine del 2004 (decennale della morte di Spadolini), a conclusione di cinque anni di intense e minuziose ricerche, Cosimo Ceccuti, egregia figura - alquanto spadoliniana - di fine studioso soprattutto della illuminata epopea risorgimentale.
Data recensione: 01/07/2006
Testata Giornalistica: Voce Repubblicana
Autore: Luciano Masolini