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Quando Patrizia Guarnieri e la redazione della rivista «Medicina & Storia» hanno scelto di dedicare un fascicolo al tema Bambini e salute, erano pienamente consapevoli di

Quando Patrizia Guarnieri e la redazione della rivista «Medicina & Storia» hanno scelto di dedicare un fascicolo al tema Bambini e salute, erano pienamente consapevoli di affrontare una delle questioni più complesse e delicate della storiografia contemporanea. Affermazioni del genere possono essere fatte per qualunque oggetto di ricerca – che almeno agli occhi di chi vi si applica deve apparire di enorme importanza conoscitiva e storiografica – ma credo che veramente quello della storia dei bambini e della loro cura sollevi questioni importanti, e su vari piani.
Nel fascicolo si tratta – soprattutto – di neonati, di bambini, di quella prima infanzia che non parla per definizione, e non perché appare muta – come spesso si è detto per le donne e la loro storia – alle fonti storiografiche. Il che pone con evidenza palmare il problema di individuare i luoghi e i linguaggi che forniscano le testimonianze comunque oblique della loro storia. E si tratta di un sapere – quello dei medici, e di una specializzazione, la pediatria, che viene colto al momento della sua affermazione e definizione rispetto al resto della scienza medica – che nasce meticcio, composto da conoscenze ed esperienze diverse e in (gran?) parte esterne all’evoluzione del sapere scientifico. Si tratta infine, per vie meno esplicite ma altrettanto importanti per ricomporre quadri interpretativi, di sentimenti, di affetti, di sensibilità la cui lettura – la cui denominazione – era spesso difficile agli stessi soggetti coinvolti.
Data recensione: 30/06/1999
Testata Giornalistica: Genesis
Autore: Margherita Pelaja