Londra, Cadogan Hotel, con il misterioso Ewout, e un Natale a Taormina, queste “esperienze” della giornalista, fiorentina di nascita, nota
Londra, Cadogan Hotel, con il misterioso Ewout, e un Natale a Taormina, queste “esperienze” della giornalista, fiorentina di nascita, nota
come corrispondente dall’Olanda del «Corriere della Sera» e dell’Ansa, raccontano per rapidi flash una realtà ricostruita dall’immaginazione
che ci trasporta come a cavallo di un’onda dalle brume di un parco dell’Aja alla riposante ospitalità delle chiese di Roma. Capricci, appunto. Andare di qua e di là, inseguendo sensazioni, sogni, fantasie, con il racconto che si dipana dalle stanze d’albergo vecchia Londra dove avvenne nel 1895 l’arresto di Oscar
Wilde “causato da certe sue vicende nella cerchia di omosessuali, seguito poi da un processo e addirittura da una condanna alla prigionia…”, alla rappresentazione di una “rivolta delle sculture”
contro il loro creatore. Il quale “vede all’improvviso i suoi Acrobati sciogliersi dalla loro posizione complessa e cominciare a saltare
oscenamente, mentre con voce rauca e volgare lo insultano”. Intanto “la Dama col ventaglio roteava le pupille bianche e gli Amanti
si raddrizzarono e , la testa fra le mani, cominciarono a piangere”.
L’autrice mira a stupire? A divertire il lettore? O semplicemente a divertirsi in proprio, costringendoci a fantasticare di mosche
scontente e di criceti impertinenti. Facendoci venire un po’ di invidia, comunque, per situazioni inconsuete, che uno pensa possibili
solo nei libri, in certi racconti di una volta, fascino dell’imprevedibile e del mistero, sogni ad occhi aperti. “Quando nel tardo pomeriggio
rientrai in albergo, con stupore trovai nella mia camera la lampada sullo scrittoio accesa, una guida di Londra e su questa una cartolina con la riproduzione de La madonna della cesta del
Correggio, con su scritto: “ Domenica, ore 14, alla National Gallery” – Ewout”. Ma chi sarà mai questo Ewout? Ed è lo stesso che
alla nostra giornalista, mentre un lunedì gustano insieme il caffè delle 11 all’Aja, “una cerimonia mattutina quasi sacra per gli Olandesi”,
dà appuntamento per l’aperitivo, il venerdì successivo, al caffè Florian di Venezia? Sono capricci, sicuro, e certamente… per pochi. Ci sono anche giornalisti e giornaliste, che non passano la giornata al desk. Complimenti.
Data recensione: 01/10/2006
Testata Giornalistica: FNSI
Autore: ––