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Quarantatre anni, romano di nascita, Andrea De Carlo vanta un curriculum alquanto curioso. Laureato magna cum laude in Fisica alla Sapienza, ha conseguito

FIRENZE aise - Quarantatre anni, romano di nascita, Andrea De Carlo vanta un curriculum alquanto curioso. Laureato magna cum laude in Fisica alla Sapienza, ha conseguito anche un diploma di contrabbasso e ha suonato jazz per vari anni. Passato alla musica classica, è stato per un triennio nella ormai scomparsa Orchestra Sinfonica della Rai; primo contrabbasso al Teatro Massimo di Palermo e nell’Orchestra Regionale Toscana e ha all’attivo anche una nutritissima attività cameristica. Da qualche anno si dedica alla musica antica: suona la viola da gamba, il violone e il contrabbasso barocco, incide dischi e per i concerti è costantemente in giro per il mondo. Ma da tempo ha anche intrapreso la strada della letteratura, strada che gli è stata aperta, racconta, “dalle sostanziose letture fatte”. Non si tratta evidentemente del celeberrimo scrittore, bensì di un nuovo autore che farà parlare molto di sé, non solo per la singolare omonimia, ma soprattutto per la qualità della sua prosa. Scoperto nel 2001 da Mario Graziano Parri, che ne pubblica alcuni scritti sulla sua rivista letteraria «Caffè Michelangiolo», perché lo considera anche più interessante del De Carlo “best-seller”, il giovane Andrea è da poche settimane in libreria con la raccolta L’ombra del mare, pubblicata dalla vitale casa editrice Polistampa, nella collana «Selezione Narrativa» (pp.200, euro 11). Ne L’ombra del mare Andrea De Carlo scava nel profondo dell’animo umano raccontando storie tra loro diverse, ma tutte accomunate dalla drammatica esperienza della solitudine. I personaggi emergono dalle pagine del libro con tutta la loro forza espressiva, come persone vere, con le loro gioie, i loro dolori, in cui il lettore non può che riconoscersi partecipando emotivamente alle vicende narrate. L’autore si muove in questo intenso universo di emozioni con uno stile originalissimo alternando il registro reale, quello propriamente dei fatti narrati, a uno più onirico-fantastico, nel quale entra in gioco il mondo interiore dei protagonisti. Come quello rivissuto dall’anziana signora che ne L’ombra del mare torna dopo tanti anni nel suo paese natale in riva al mare dove, a distanza di tempo, riemergono vividi tutti i ricordi d’infanzia. O come il mondo grigio dell’impiegato di Finestre, un mondo che un giorno diventa improvvisamente luminoso e pieno di colore quando scopre il piacere che gli procura guardare, dalle finestre degli alberghi, la natura e le persone. (aise)
Data recensione: 07/11/2006
Testata Giornalistica: aise
Autore: ––