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Sono tre gli eventi clou concentrati nel giorno che rimarrà per sempre impresso nella memoria dei fiorentini: le immagini dell’alluvione immortalate dall’obiettivo di David Lees

“Tutto è cominciato all’improvviso, senza segnali, senza che fosse possibile sapere in tempo...”. E in effetti, tutto accadde repentinamente. Erano due giorni che pioveva a dirotto ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare la sorte che sarebbe toccata a una delle città più amate dal mondo intero, culla di arte e civiltà, fiore all’occhiello del nostro Belpaese. Nelle prime ore del 4 novembre 1966 l’Arno ruppe gli argini. Acqua e fango travolsero una Firenze impotente, causando vittime, mettendo in ginocchio l’economia cittadina con le sue botteghe artigiane, distruggendo o danneggiando in modo irreparabile l’inestimabile patrimonio artistico e culturale. Un’immane tragedia, un evento che ha segnato per sempre la storia della città e che è rimasto incancellabile nella memoria non solo dei fiorentini, ma di tutta l’umanità. Su Firenze si rovescia una massa di quasi 700 milioni di metri cubi d’acqua, che copre un’area di 3mila ettari. Le acque si ritireranno due giorni dopo: 34 i morti, decine i dispersi, 5mila i senzatetto: la città, senza energia elettrica, resta al buio e al freddo. A quarant’anni di distanza, Firenze ricorda quel terribile con una straordinaria serie di iniziative che coinvolgono l’intera città. Una città che oltre a celebrare vuole capire, crescere e riappropriarsi del suo fiume. Sono tre gli eventi clou concentrati nel giorno che rimarrà per sempre impresso nella memoria dei fiorentini: le immagini dell’alluvione immortalate dall’obiettivo di David Lees fotografo di «Life» nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio; il racconto dei drammatici giorni dell’inondazione che farà Marco Paolini al Teatro Verdi; il concerto aperto alla cittadinanza che si svolgerà al Teatro del Maggio Musicale. La mostra David Lees for Life. Triumph from Tragedy - I giorni dell’alluvione sarà aperta al pubblico a partire da oggi ed è realizzata dal Comune insieme a “Life Magazine” e “Splendor of Florence” con la collaborazione della Fondazione Palazzo Strozzi e l’associazione Toscana-Usa. L’esposizione ripropone le tre fasi che caratterizzarono l’evento: la devastazione, il recupero e il restauro. David Lees visse quasi tutta la sua vita in Italia e in particolare a Firenze, dove era nato, diventando uno dei fotografi di punta dell’editoria americana e soprattutto del gruppo Time Inc. del quale faceva parte la testata «Life». La selezione delle foto in mostra nella sala d’Arme è stata esposta a New York nel 2004, nell’ambito del “Festival Splendor of Florence”. In occasione dell’inaugurazione della mostra, avvenuta ieri, è stato effettuato l’annullo filatelico per il 40esimo dell’alluvione.
Data recensione: 04/11/2006
Testata Giornalistica: Avanti!
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