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“Anche ieri sera a Paszkowski ho dovuto difenderti contro una masnada di gente che diceva le più sciocche cose del mondo

“Anche ieri sera a Paszkowski ho dovuto difenderti contro una masnada di gente che diceva le più sciocche cose del mondo. Stasera e domani sera io, Prezzolini e Slataper staremo a Pasz. per eventuali cazzottature da parte di Chini e C.”. Queste righe di Giovanni Papini ad Ardengo Soffici (3 novembre 1909) ci immergono nell’atmosfera non sempre pacifica degli scontri letterari e artistici nella Firenze dei primi del secolo. Gli stessi che ospitava, dall’altro lato di Piazza Vittorio (oggi della Repubblica) un altro celebre caffè, quello delle Giubbe Rosse, dove il movimento futurista, che ruotava intorno alla rivista ‘Lacerba’, si confrontava con la rivale ‘La Voce’ che invece ne stroncava la pittura. Nel 1911 si venne perfino alle mani: schiaffi, colpi di bastone… “In breve il pandemonio fu infernale… e arrivò anche un commissario di polizia”. Parola di Carlo Carrà. Ce lo racconta la studiosa Teresa Spignoli nel volume “Caffè letterari a Firenze” (ed. Polistampa, Firenze, 2011, pp.112, 24,00 €), una vicenda affascinante che parte già dal Settecento e arriva fino al secondo Dopoguerra. Si passa dalle storie dei Macchiaioli al Caffè Michelangelo, covo di rivoluzionari risorgimentali, ai ritrovi nel Caffè San Marco dei poeti Ermetici, con Luzi, Bigongiari e Parronchi. Il più antico di tutti fu il Castelmur, nato verso il 1740 vicino a Orsanmichele per servire le nuove bevande alla moda: thè, cioccolata e soprattutto caffè. L’epoca di Firenze Capitale fece fiorire questi locali, alcuni davvero sontuosi (Gambrinus, Rivoire), fatti per ospitare una platea di aristocratici (Doney, Giacosa) e celebri stranieri. Sono oltre 20 i locali descritti nel volume, ognuno con la sua scheda, le storie, gli intrecci e le fotografie d’epoca: un mondo intrigante e vitale ormai scomparso. 
Data recensione: 01/12/2022
Testata Giornalistica: Toscana Tascabile
Autore: Gloria Chiarini