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C’era una volta la storia dei Mondiali, attesi, emozionanti, vissuti con trepidazione; ieri come oggi, queste gare ci incollano al televisore. La loro “leggenda” cominciò come nelle fiabe.

C’era una volta la storia dei Mondiali, attesi, emozionanti, vissuti con trepidazione; ieri come oggi, queste gare ci incollano al televisore. La loro “leggenda” cominciò come nelle fiabe L’autore del volume è Sergio di Battista, «mezzo secolo di giornalismo vissuto dalla composizione a piombo ai computer, tra Firenze, Roma e ritorno, da cronista a inviato. È stato caporedattore centrale di “Paese Sera” a Roma e della “Nazione” a Firenze», informa la sua nota biografica pubblicata nella quarta pagina di copertina del libro, che è, come si usa dire, “fresco di stampa” (Edizioni Polistampa, Firenze, pp. 246).
Escono da queste pagine, come richiami dal fondo del tempo, le “leggende” dei Mondiali di calcio.
Noi, in fondo, i Mondiali, li consociamo poco. Ricordiamo i titoli a tutta-pagina dei giornali, i risultati finali delle partite, le fotografie delle squadre, ma solo quella che vince il campionato entra nell’album della Memoria, dove ciascuno può aggiungere ciò che gli manca. Il tanto che non sappiamo Sergio d Battista ce lo rivela dall’inizio del libro: sono «76 anni di storie – vere, fantastiche, sbugiardate, segrete – tra le quinte del più grande spettacolo del mondo. Le curiosità, gli aneddoti, i gol indimenticabili, i grandi personaggi, persino vicende d’amore e di morte, dietro il pallone»…
Sergio Di Battista passa in rassegna i “personaggi”, i primati di ogni sorta, le curiosità e le eccentricità, gli aneddoti altrimenti dimenticati…
Altri fondamenti del libro sono la “Storia per immagini” – oltre sessanta fotografie – e una cospicua derrata di note biografiche, per l’esattezza 360…
Infine un altro indimenticabile nome. Di Battista lo ricorda con ammirazione, probabilmente con nostalgia: «Un mito nella storia del costume. Non era un cantante, era la voce del pallone. Niccolò Carosio… «(…) la sua narrazione , sostando, riprendendo, correggendosi, alzando e abbassando il ritmo e il tono, quasi c’infonde con la sola voce l’ansia che tiene nello stadio le migliaia di spettatori, anzi le decine di migliaia».
Oggi le decine di migliaia sono diventate milioni, e «il calcio – Di Battista scrive – è stato l’ultima favola dell’uomo moderno. Poi si è dissolta nell’etere televisivo».
Data recensione: 01/07/2006
Testata Giornalistica: CONInforma
Autore: Roberto Mascagni