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Non molti sanno che da anni (almeno dal 2013), a Firenze, nel nostro Ateneo, si lavorava per il riordinamento e lo sviluppo urbanistico di importanti centri del tormentato Afghanistan.

Non molti sanno che da anni (almeno dal 2013), a Firenze, nel nostro Ateneo, si lavorava per il riordinamento e lo sviluppo urbanistico di importanti centri del tormentato Afghanistan. Ciò, fino agli ultimi sventurati avvenimenti che hanno riportato quei territori all’isolamento politico e civile. Si tratta del lavoro, estremamente interessante e sistematicamente raccolto in importanti pubblicazioni (Polistampa), maturato all’interno del ‘Master in Urban Analysis and Management’ facente capo al Laboratorio di Geografia Sociale. A questo hanno lavorato specialisti di diverse discipline, tutte concorrenti all’analisi urbana, alla geografia, ai trasporti, agli studi interculturali. I docenti, secondo una formula intelligente e ben collaudata, si sono organizzati in un team internazionale. Ne ricordo alcuni dell’ateneo fiorentino: Mirella Loda, Gaetano Di Benedetto, Mario Tartagli, Massimo Preite, Gabriella Maciocco; e poi Jami Aziz Ahmad, Sharif Babak, Taqi Daqiq, con la collaborazione del capo della cultura Unesco/Afghanistan Masanori Nagahoka. Ma ripeto, sono solo alcuni (impossibile citarli tutti) dei docenti che hanno guidato i partecipanti ai vari ‘master’ che hanno affrontato temi urbanistico-sociali, analisi puntualissime costruite con lunghi soggiorni sul territorio, raccogliendo dati altrimenti introvabili e che costituiscono oggi un patrimonio prezioso di conoscenza e di potenziale progettualità. Fra il 2016 e il 2021, ad esempio, sono stati studiati piani di riabilitazione urbano-sociale per i centri antichi di Mandalay, Amarapura, Innwa, Sagaing, Mingun; analizzandone gli scenari dal punto di vista delle strategie e delle politiche possibili, i contesti locali, l’eredità storica, il sistema turistico e il suo impatto economico, le strategie di conservazione e valorizzazione turistica e persino l’allocazione delle risorse da investire. Un lavoro lodevole e impressionante che sorprende non sia stato portato ancora a una generale conoscenza. Ci auguriamo che l’invito a pubblicizzare questi studi possa essere presto raccolto. 
Data recensione: 01/03/2022
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Francesco Gurrieri