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Secco come un punteruolo, tutto naso e scarpe sfondate, schiantato a terra dall’onta di un’accusa arbitraria – proprio lui che aveva difeso la città dalle mani lorde del papa – si avventura lungo i crinali dell’alpe…»

Secco come un punteruolo, tutto naso e scarpe sfondate, schiantato a terra dall’onta di un’accusa arbitraria – proprio lui che aveva difeso la città dalle mani lorde del papa – si avventura lungo i crinali dell’alpe…». È quasi un eroe tragico il Dante Alighieri ritratto da Riccardo Nencini nel suo nuovo libro, intitolato «Condannato a morte» (Polistampa, pp. 64, euro 10) e incentrato sul viaggio compiuto nel 1302 dal Divin Poeta per sfuggire a un destino terribile. Nencini, candidato nella nostra provincia al Senato, riprende in mano il percorso del poeta verso Ravenna, raccontato con la verve e l’eleganza del romanziere, ricco di digressioni tra passato e presente, passa per luoghi suggestivi e carichi di fascino come il monte Falterona, il castello dei Conti Guidi a Poppi, la cascata dell’Acqua cheta o la fortezza di Montaccianico. Le fotografie a colori accompagnano la lettura di un testo eclettico e ricco di sorprese: «Non è un libro di storia – scrive infatti il professor Franco Cardini – è un atto d’amore per queste terre».
Data recensione: 06/02/2022
Testata Giornalistica: La Nazione
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