chiudi

Attraverso un’indagine documentaria l’autore ripercorre la storia dell’ordine monastico dei Girolamini

Letteratura - Boccaccio nei Girolamini segreto confrate templare

Giovanni Boccaccio appartenne a una confraternita templare segreta. Lo afferma lo scrittore Renzo Manetti nel suo saggio «Le Madonne del Parto. Icone templari» pubblicato ora da Polistampa. Attraverso un’indagine documentaria l’autore ripercorre la storia dell’ordine monastico dei Girolamini, fondato da Bartolommeo Bononi da Pistoia che nel 1334, dopo aver comprato «terreni e casamenti» su un’area appena fuori delle mura di Firenze, proprio nel mezzo degli antichi possedimenti templari, ottiene di vivere insieme agli altri monaci sotto la regola di sant’Agostino (che era stata quella dei primi cavalieri del Tempio) con il nome di Girolamini.

A favore del monastero, racconta Manetti, si prodigano molte famiglie fiorentine e lo stesso Boccaccio, nel suo testamento del 1374, vi lascia gran parte dei suoi beni, proprio come facevano i templari che erano soliti destinare dopo la morte una parte cospicua delle proprie sostanze all’ordine.
Data recensione: 26/03/2005
Testata Giornalistica: Gazzetta del Sud
Autore: ––