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L’incantevole oratorio di Santa Caterina delle Ruote, nelle terre di Rimezzano, ai piedi del Colle Baroncelli all’Antella

L’incantevole oratorio di Santa Caterina delle Ruote, nelle terre di Rimezzano, ai piedi del Colle Baroncelli all’Antella, si pone come gioiello dell’arte fiorentina del ’300. Esso è legato alla potente famiglia degli Alberti (da cui discende il magistero di Leon Battista), originaria del Casentino, che nei pressi aveva una prestigiosa dimora, detta Il Paradiso, ha un tesoro di affreschi intorno alla santa che sfidò, in nome di Dio, il martirio della ruota. Nell’ampio dispositivo di immagini, creato tra ’300 e ’400, spicca la presenza di Spinello di Luca, detto Aretino, che era giunto a Firenze dove nel 1387 si era iscritto all’Arte dei Medici e degli Speziali. In riferimento alla potente famiglia mercantile, la cui stella si era offuscata dopo la rivolta dei Ciompi, con un seguente periodo di esilio a Genova, l’artista era stato chiamato anche a realizzare le storie di San Benedetto nell’abbazia di San Miniato al Monte. Mirabili nell’oratorio gli scomparti dedicati al matrimonio mistico della santa e a lei condotta al martirio in un corteggio di armigeri con corazze dai colori pastello, elmi di metallo e lunghe lance. L’artista, che ebbe legami con Agnolo Gaddi, Niccolò Gerini e Lorenzo Monaco, fu una delle figure più importanti nell’arte fiorentina alla fine del ’300. Polistampa ha pubblicato le uniche due monografie esistenti, quella di Stefan Weppelmann, e ora di Aristide Bresciani che ha da poco dato alle stampe un ampio e documentato volume, frutto di lunghe ricerche sul tema.
Data recensione: 18/04/2021
Testata Giornalistica: Corriere fiorentino
Autore: Luca Scarlini