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Negli anni a venire i rapporti tra Stati Uniti e Russia sono destinati a peggiorare sensibilmente, indipendentemente dal tipo di amministrazione che salirà al potere a

Negli anni a venire i rapporti tra Stati Uniti e Russia sono destinati a peggiorare sensibilmente, indipendentemente dal tipo di amministrazione che salirà al potere a Washington, sia democratica che repubblicana. Gli Stati Uniti confidano sulla venuta al potere a Mosca di un politico di sinistra il quale, appoggiato da forze liberali, dovrà risultare in grado di isolare il futuro governo russo permettendo così a Washington di attuare la "rivoluzione arancione" in Russia. Inoltre Washington insisterà sulla linea dello stroncamento della sovranità energetica della Federazione Russa, attivizzando processi di disintegrazione interni, tentando contemporaneamente di sabotare gli sforzi in politica estera intrapresi da Mosca nell’area postsovietica accellerando l’ingresso di Georgia ed Ucraina nella NATO. Tali previsioni non rappresentano il soggetto dell’ennesimo detective politico hollywoodiano, bensì di un rapporto segreto diffuso in questi giorni alla Duma denominato "Il probabile scenario d’azione degli Stati Uniti nei confronti della Russia nel periodo 2006-2008" e stilato da due eminenti esperti politici russi, Valentin Falin, ex segretario del Comitato Centrale dell’URSS nonché ambasciatore in Germania occidentale e Ghennadij Evstafiev, ex generale dei servizi segreti russi, ora in pensione. L’analisi delle valutazioni e degli umori dei circoli vicini alla Casa Bianca, secondo il rapporto di Filin ed Evstafev, testimonia che nell’arco dei prossimi due anni gli Stati Uniti tenteranno di mettere in atto un riordinamento mascherato delle forze all’interno sia dei vertici del governo russo che di quelli economico-industriali in grado di generare una "variante tranquilla" della cosiddetta "rivoluzione arancione" ucraina.
Data recensione: 24/09/2006
Testata Giornalistica: Russian Italy
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