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Resoconto di un viaggio fatto negli anni ’60
Giorgio Batini, tra i più noti giornalisti toscani, fa un bel salto indietro. Approda al giugno del 1962, quando si trova

Resoconto di un viaggio fatto negli anni ’60
Giorgio Batini, tra i più noti giornalisti toscani, fa un bel salto indietro. Approda al giugno del 1962, quando si trova insieme ad altri quattro colleghi (Angelo Aver, Taddeo Conca, Nerino Rossi e Tino Neirotti), di diversa collocazione culturale e politica. Destinazione: Mosca.
Un invito eccezionale per un evento eccezionale. E racconta: “Non credo di aver mai saputo come fosse avvenuta la scelta dei componenti della delegazione. Probabilmente fu guidata dal criterio di ottenere un’equilibrata rappresentanza politica: un giornalista dell’“Unità”, uno di “Paese Sera ”, uno del “Popolo”, uno della “Stampa” e uno della “Nazione”, cioè il sottoscritto, che non si era mai occupato di politica. Andò tutto nel migliore dei modi”.
Sottolinea: “A Mosca fummo accolti con grande cortesia, accompagnati in uno degli alberghi migliori, presentati a importanti colleghi della Pravda, della Izvestia e di molti altri giornali”. Ospiti in tutti i sensi, non spendono neanche un rublo. Sono curiosi e vogliono conoscere tutto. Ma anche i colleghi sovietici sono curiosi e vogliono sapere tante cose, compresi i guadagni.
Insistono, i sovietici, su un argomento particolare. Un film è in cima ai loro pensieri. È “La dolce vita” di Federico Fellini. In Italia ha fatto scandalo, sono insorte associazioni e personalità cattoliche. Nell’Unione Sovietica ha avuto un grande successo. E le domande riguardano Mastroianni, Fellini, ma anche, se non soprattutto, Anita Ekberg e Anouk Aimée.
Da questo viaggio ebbero origine una serie di servizi che videro la luce su “La Nazione” tra il giugno e il luglio 1962, che ritroviamo in “Do svidànija. Memorie di un viaggio nella Russia di Kruscev”. Che si avvale di fotografie, in parte inedite, dello stesso Batini.
È un documento storico. Racconta città, uomini e donne che non ci sono più. L’Unione Sovietica non c’è più. Non c’è più il comunismo. Ora c’è la Russia e ci sono le ex repubbliche sovietiche. Che sono altro
Data recensione: 02/10/2006
Testata Giornalistica: Il Corriere di Firenze
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