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Dall’esordio fauve di colori sfolgoranti alla giovinezza nel segno del futurismo, con echi di Cézanne e Picasso

A Firenze e a Fiesole tre mostre raccontano il maestro, dall’esordio alla maturità. Il via a Villa Bardini con «Fanfare e silenzi»: in otto sezioni un lungo viaggio attraverso la sua produzione messa a confronto con opere di Carrà e Picasso

Dall’esordio fauve di colori sfolgoranti alla giovinezza nel segno del futurismo, con echi di Cézanne e Picasso, passando per il secessionismo, la ritrattistica, la tradizione italiana cinque-seicentesca e le immagini sacre, le avanguardie del secondo dopoguerra. Ha attraversato un secolo intero Primo Conti (Firenze 1900 Fiesole 1988), con la propria arte prima che con la vita: nella sua parabola artistica è possibile infatti leggere la storia culturale del Novecento, fiorentino ed europeo. È dunque più di un semplice omaggio a Primo Conti, per il trentennale della scomparsa, la mostra che inaugura oggi a Villa Bardini Fanfare e Silenzi. Viaggio nella pittura di Primo Conti, realizzata dalle Fondazioni Cr Firenze, Primo Conti, Parchi Monumentali Bardini e Peyron con il Comune di Fiesole. «Il titolo già cerca di tradurre in parole il viaggio nell’esperienza pittorica di Conti. Il primo termine richiama la esperienza futurista, e la sua attitudine all’avanguardia: nel manifesto tecnico del 1910, le tele squillano fanfare assordanti e trionfali. Il secondo invece si riferisce al secondo periodo, di ricerca del superiore e diversa esplorazione del linguaggio pittorico», ha raccontato la curatrice Susanna Ragionieri. La mostra di Villa Bardini è divisa per sale, in otto sezioni cronologiche e tematiche che accompagnano il visitatore: secessionismi, la lezione di Cézanne, fra deformazione e sintetismo, una verginità di grado superiore, ritratti, fra purismo e Seicento, il grande racconto, illuminazioni». Riuniti per la prima volta, anche i tre dipinti del 1924 ispirati a Liung-Yuk, la donna cinese conosciuta in gioventù. Un viaggio a tappe tra le opere di Primo Conti, provenienti da gallerie, istituti e privati di tutta Italia, arricchito dal confronto con opere significative di maestri e amici come Soffici, Viani, Chini, Boccioni, Carra, Pablo Picasso. «Tale scelta risponde anche a un’inclinazione, condivisa dall’artista stesso, a delineare atmosfere consonanti».
Data recensione: 04/10/2018
Testata Giornalistica: Corriere fiorentino
Autore: ––