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Patrizia di Carrobio per oltre dieci anni ha guidato il settore gioielli da Christie’s a New York, con il compito di valutare i patrimoni di maharajah e magnati russi

Patrizia di Carrobio per oltre dieci anni ha guidato il settore gioielli da Christie’s a New York, con il compito di valutare i patrimoni di maharajah e magnati russi. Oggi continua il commercio di preziosi con un ufficio nel Diamond district fra la 49esima e la 5a strada.
Scrive di sé in terza persona «altrimenti sarebbe stato troppo lezioso raccontare le mie avventure tra smeraldi e diamanti» e immagina, almeno per un attimo, che invece di Patrizia di Carrobio, nobili origini, tenacia e operosità, i suoi genitori avrebbero dovuto chiamarla Franca perché il tratto principale del suo carattere è la «franchezza».
Per oltre dieci anni responsabile del settore gioielli da Christie’s a New York con il compito di valutare patrimoni di maharajah e magnati russi per centinaia di milioni di dollari, prima battitrice d’asta degli Stati Uniti, Patrizia oggi continua il commercio di preziosi con un ufficio nel Diamond district, all’angolo fra la 49esima e la quinta strada, una zona leggendaria «dove ogni giorno riesco ancora a giocare - racconta - perché in fondo non mi prendo troppo sul serio. Amo il mio lavoro e non credo che riuscirò mai a smettere».
È appena uscito il suo terzo libro «Una vita a gioiello» (Polistampa, pagine 144, euro 14), curato da Francesca Joppolo e illustrato da Marco Milanesi. in cui «si parla della vita partendo dai gioielli». Ecco allora che la perla diviene metafora di sentimenti: «Se giù in fondo al mare, per liberarsi di un intruso irritante, l’ostrica crea un simile splendore invece di uno sgorbio - spiega di Carrobio - cosa c’impedisce sulla terra di trasformare le nostre difficoltà in una perla? Bisogna attrezzarsi con depositi di madreperla interiore per avvolgere le contrarietà e neutralizzarne la carica negativa».
Convinta che ogni pietra abbia le sue proprietà e influenzi il nostro stato d’animo, Patrizia condivide con Anna Magnani la passione per i brillanti. «È come stringere un pezzo di luna», esclamava l’attrice romana «che portava con disinvoltura - ricorda la scrittrice - l’anello da mignolo Trombino di Bulgari con un diamante da 25 carati».
Dagli orecchini ai ciondoli, dai bracciali alle collane, dalle spille ai gemelli alle corone, il libro passa in rassegna tutte le possibili composizioni di metalli nobili e pietre preziose che possano ornare un essere umano. Ma è sugli anelli che Patrizia si sofferma più a lungo. Dalla poltrona di «analista gioielliera», altro neosostantivo con cui si definisce, «la scelta dell’anello di fidanzamento può diventare uno psicodramma - assicura -. Gli uomini sono terrorizzati e spesso si trovano davanti alla spesa più ingente della loro vita. Un giovane venne da me tre volte, dietro c’era la pressione della ragazza che voleva qualcosa di molto costoso. Alla fine si sono rivolti a un altro negozio, si sono sposati, ma dopo sei mesi hanno divorziato».
Data recensione: 26/11/2017
Testata Giornalistica: Corriere della Sera.it
Autore: Flavia Fiorentino