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“Eri una piccola gatta denutrita disarmonica/ le lunghe zampine e la pancia gonfia/ di dolore per non avere casa/ e poco cibo rubato”. Comincia così il primo testo dedicato

“Eri una piccola gatta denutrita disarmonica/ le lunghe zampine e la pancia gonfia/ di dolore per non avere casa/ e poco cibo rubato”. Comincia così il primo testo dedicato a Caterina, una gattina randagia che si lascia nutrire, ma conserva il suo carattere ‘forastico’, riservato e selvatico. L’altro regno del titolo di questo libro di Maria Rita Bozzetti, autrice di molti pregevoli volumi di poesia e di prosa, è quello degli animali. Chiarisce, infatti, il lungo sottotitolo: Diario di una voce a difesa degli animali. Un pensiero che incontra il diverso. Caterina è uno dei molti soggetti del libro, cui sono dedicati testi poetici, insieme a rondini, un piccione, un cucciolo di gatto, una colomba, il cane Car, anche uno scarafaggio, ed altri ancora. Gli animali sono apprezzati come esseri del creato, con una visione quasi francescana, diversi dall’uomo e fra di loro, ma non inferiori a nessuno, nella loro condizioni di viventi. Il libro inizia con l’episodio autobiografico dell’incontro con Caterina, la gattina randagia, con cui si instaura un profondo rapporto di reciproco riconoscimento. L’autrice sviluppa un’accentuata empatia per gli animali e dedica a loro versi appassionati e di notevole valore poetico. Il discorso diventa apertamente ‘ecologico’, sostanziato comunque da una sorgente evangelica. Dopo i testi poetici, nella parte conclusiva del libro, l’autrice svolge, in prosa, un’aperta difesa degli animali, di cui rileva le grandi qualità e rivolge un invito a tutti noi ad avere la massima attenzione e il più sincero rispetto per gli animali. “L’amore è passo verso l’altro/ allargando misure di condivisi spazi/per contenere sotto cieli di rose/la vita che l’altro esprime/dando a noi gioia”, dice l’ultimo dei testi poetici del volume, prima che inizi la parte in prosa. “La poetessa (…) è in armonia con questo universo (degli animali), lo narra e infine lo canta in una elevazione mistica”, scrive con efficace sintesi Franco Manescalchi nella presentazione. Anche in questo, come negli altri suoi libri, la voce di Maria Rita Bozzetti appare nitida e piena di pathos, ben riconoscibile per linguaggio e intensa partecipazione. Logos e poiesis, cultura e canto si intrecciano piacevolmente dando vita a una lirica narrazione, originale e coinvolgente. Nel passare dal mondo degli umani, esplorato già più volte con acutezza e sensibilità, a quello degli animali, scoperto con meraviglia ed emozione, l’autrice trova un punto di vista interiore, che la fa partecipare intensamente alla vita di queste ‘creature’. La necessità di comunicare la porta ad esprimersi con voce misurata e chiara, cantabile e insieme profonda.
Data recensione: 21/03/2016
Testata Giornalistica: Erba d’Arno
Autore: Giuseppe Baldassarre