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«Disegni fatti di niente: penna acqua tinta e il bianco del foglio che sembra intiepidirci come carne viva a contatto con immagini veloci e subitanee, che sembrano

«Disegni fatti di niente: penna acqua tinta e il bianco del foglio che sembra intiepidirci come carne viva a contatto con immagini veloci e subitanee, che sembrano sfilare davanti ai nostri occhi come nuvole contro il sole». Fra i suoi tanti incarichi, Antonio Paolucci è anche presidente della Fondazione Horne, dove è custodito un prezioso album con 48 disegni di Giambattista Tiepolo, realizzati fra il 1740 e il 1760. Ed è stato lui, il direttore dei Musei Vaticani, a illustrare l’eccezionalità di questo restauro dedicato al 50° dell’alluvione del ’66. Il grande collezionista inglese Herbert P. Horne, morto a Firenze nel 1916, aveva acquistato questo taccuino dell’artista veneziano al Parson and Sons di Londra nel 1903, per appena 21 sterline. E nonostante l’ottima conservazione, dopo tanto tempo serviva un importante intervento di restauro. Per questa piccola grande impresa si sono alleate due fra le più generose istituzioni di mecenatismo in Italia con sostenitori negli Stati Uniti: Friends of Florence e Save Venice. E ora, a intervento concluso, una selezione di 26 fogli vengono esposti al pubblico fino al 19 febbraio in una mostra nel Museo Horne, curata da Elisabetta Nardinocchi e Matilde Casati e realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. L’alluvione del 1966 colpì duramente Firenze, ma anche Venezia. Ed è con questa sintonia d’intenti e di ricordi che le due fondazioni americane si sono unite nel progetto, così come mezzo secolo fa molte organizzazioni degli USA si mobilitarono per salvare i numerosi tesori coperti dal fango. «Oggi siamo insieme a sostegno della cultura italiana con un progetto che abbraccia entrambe le città - hanno spiegato Simonetta Brandolini d’Adda dei “Friends of Florence” e Richard Almeida di “Save Venice” -. Accanto al restauro dell’album con i disegni di Giambattista Tiepolo al Museo Horne, recupereremo uno dei più importanti dipinti del primo Trecento, “La Vergine in trono con Bambino e angeli” eseguito dal Maestro di Badia a Isola (1290-1320), contemporaneo di Duccio da Buoninsegna, conservato nella Galleria di Palazzo Cini. Questi capolavori non rappresentano solo la nostra anima e la nostra identità, ma costituiscono la base della cultura occidentale e come tali devo essere custoditi per sempre». Ed eccoli questi disegni, che dovevano servire per chissà quali affreschi o decorazioni di sontuosi palazzi settecenteschi. Su pregiata carta filigranata danzano figurazioni allegoriche e mitologiche, scene ispirate alla storia antica, e scherzi di fantasia, quasi tutte opere a inchiostro stese dall’artista su tracce a matita nera, con pennellate fluide e di diversa concentrazione, così da ottenere mirabili effetti chiaroscurali. Molto probabilmente l’album fa parte di un gruppo di nove volumi raccolti dal collezionista inglese Edward Cheney nella metà dal XIX secolo, venduti all’asta da Sotheby’s nel 1885. Due dei nove album sono conservati al Victoria and Albert Museum di Londra e uno alla Pierpont Morgan Library di New York. Insieme all’album del Museo Horne, formano una delle più importanti testimonianze dell’arte grafica di Tiepolo. La mostra nasce dall’opportunità offerta durante il restauro, che ha previsto lo smontaggio del volume, consentendo di esporre parte dei disegni. Al termine 47 fogli saranno ricollocati sulle pagine interne dell’album, eccetto l’Apoteosi di Ercole che sarà montato in passepartout per motivi conservativi.
Data recensione: 08/11/2016
Testata Giornalistica: QN - Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno
Autore: Olga Mugnaini