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Il teatro Niccolini, in via Ricasoli, a Firenze, è sempre stato il teatro più amato dai fiorentini, e non solo perché è il più vecchio della città. Fondato nel 1653, nei suoi quasi

Il teatro Niccolini, in via Ricasoli, a Firenze, è sempre stato il teatro più amato dai fiorentini, e non solo perché è il più vecchio della città. Fondato nel 1653, nei suoi quasi 400 anni di vita ha visto passare nei suoi palchi i Medici, i Lorena, i Savoia e, dal palcoscenico, i grandi attori della prosa, da Tommaso Salvini ed Ernesto Rossi nell’Ottocento fino a Vittorio Gassman e Carmelo Bene ai giorni nostri. Ma, negli ultimi vent’anni, il Teatro Niccolini era rimasto chiuso, malgrado la sua posizione centralissima, a pochi metri dal Duomo, e l’atmosfera calda ed accogliente della sua sala e del suo foyer, vittima della crisi. C’è voluto il coraggio e l’entusiasmo di un imprenditore privato, Mauro Pagliai, fondatore e presidente della casa editrice Polistampa, per riportarlo a nuova vita. Lo abbiamo incontrato nel suo teatro.
Mauro, come nasce questo inedito matrimonio tra l’editoria e il teatro?
«Ti assicuro, una decisione impegnativa, ma logica, in linea con le scelte che ho sempre fatto da editore, quando ho cominciato. I miei locali in centro sono sempre stati una sorta di cenacolo, e un punto di arrivo e di ritrovo aperto ad artisti e agli intellettuali della città o in visita. Da loro ho sempre avuto indicazioni, suggerimenti, supporto, per arrivare a costruire il catalogo della nostra casa editrice, che conta ormai oltre 3.000 titoli, molti dei quali dedicati alla storia della città e del territorio, ma non solo. La nostra crescita però ci aveva imposto di trasferirci in periferia, e a me mancava il nostro cenacolo. Per ricostituirlo, avevo messo gli occhi su dei locali vicini al teatro, ma poi, mi sono fatto coinvolgere, e ho preso tutto il blocco».
Di certo un bell’impegno.
«Assolutamente sì, se si pensa che solo il 10% dell’investimento totale è visibile nella sala e negli ambienti del teatro aperti al pubblico. La maggior parte è andata nella sistemazione delle strutture, nella creazione di ambienti collegati, e nell’adozione di tutte le soluzioni che le attuali misure di sicurezza impongono».
Comunque, un restauro assolutamente rispettoso della storia e delle tradizioni del Teatro Niccolini.
«Certo, e ne sono molto fiero. Chi adesso entra nella nostra sala con i suoi 406 posti e i suoi quattro ordini di palchi, ha il piacere di ritrovare, apparentemente, tutto come era prima della chiusura».
E, finalmente, siete riusciti ad aprirlo, quest’anno.
«È stata una grande soddisfazione per me e per tutti quelli che hanno lavorato per diversi anni al restauro ed al ripristino, gioire della grande risposta che hanno subito dato i fiorentini, dopo aver rivisto il loro teatro Niccolini riportato a nuova vita. Un complesso polifunzionale, che, insieme alle altre strutture collegate, il nostro Bookshop, i nostri ambienti per eventi e presentazioni, è diventato un luogo di incontri ed è rientrato da subito nelle abitudini dei fiorentini».
E la stagione teatrale?
«In collaborazione con il circuito del Teatro della Toscana, abbiamo già un calendario fitto di spettacoli, che si alternano a una stagione di concerti; insomma il teatro è di nuovo una macchina che gira a pieno regime, e che, tra l’altro, sfruttando le soluzioni moderne che abbiamo adottato, consente di ospitare anche altre iniziative assolutamente innovative».
Un esempio?
«Sono orgoglioso e felice dell’accordo fatto con l’Opera del Duomo, l’ente che da 800 anni, fin dalla costruzione della Cattedrale, arricchisce Piazza del Duomo con una collezione unica di tesori d’arte, che includono, oltre alla chiesa di Santa Maria del Fiore e alla cupola, anche il Battistero, il campanile di Giotto, e, ultimo in ordine di tempo, ma strepitoso per quanto presenta, il Museo dell’Opera del Duomo, che tanti hanno già definito il più bel museo del mondo».
Come funziona la collaborazione con l’opera del Duomo?
«Siamo i primi in Italia a sfruttare in questo modo la vicinanza di una teatro funzionante con le opere d’arte che lo circondano. Tutti i giorni della settimana, sette giorni su sette, dalle nove alle cinque del pomeriggio, proiettiamo nella sala del teatro un filmato di altissima qualità, che descrive in dettaglio tutte le opere che si possono visitare in piazza del Duomo. Così chi vi assiste si prepara alla visita, per poi godere appieno delle meraviglie che il film rappresenta».
Come si accede a questo spettacolo?
«Ci sono varie formule: la più semplice, acquistare il biglietto per accedere al museo e agli altri monumenti, e con quello si ha diritto all’accesso gratuito al teatro. Altrimenti si acquista per due euro il biglietto per entrare al Teatro Niccolini e vedere il nostro filmato; se poi si decide di andare a visitare il Museo ed gli altri monumenti dell’Opera del Duomo, i due Euro versati vengono decurtati dal prezzo di ingresso. In definitiva, venire al nostro teatro prima della visita, anche per chi è già stato tante volte in piazza del Duomo, offre un arricchimento e un’esperienza aggiuntiva che aumenta il fascino ed il richiamo della nostra splendida Firenze».
Data recensione: 23/10/2016
Testata Giornalistica: America Oggi
Autore: Piero Piccardi