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Da vandali urbani a sentinelle del patrimonio culturale. L’universo dei giovani si può dividere in diverse categorie. E proprio all’indomani degli imbrattamenti

Al Teatro Niccolini la fondazione Enzo Hruby insieme a scuole e università

Da vandali urbani a sentinelle del patrimonio culturale. L’universo dei giovani si può dividere in diverse categorie. E proprio all’indomani degli imbrattamenti dei palazzi in Santo Spirito, un piccolo esercito di studenti dei licei e dell’università, ha affollato ieri mattina il Teatro Niccolini, per rispondere all’appello della fondazione Enzo Hruby, in difesa delle nostre ricchezze artistiche.
L’impegno che la fondazione porta avanti dal 2007 riguarda proprio la promozione di una cultura della sicurezza, intesa quale protezione del nostro patrimonio contro furti, sottrazioni e vandalismi attraverso il corretto impiego delle più moderne e avanzate tecnologie.
In quest’ottica l’educazione e il coinvolgimento delle nuove generazioni risulta fondamentale per sperare in un Paese che cerchi di tutelare, proteggere e valorizzare al meglio le meraviglie dei nostri territori.
E Firenze da questo punto di vista è un caso emblematico, con un patrimonio vastissimo, spesso ferito o lasciato in balia del degrado.
A discutere con i ragazzi di questi argomenti sono intervenuti la vicesindaca e assessora all’educazione Cristina Giachi, Giampiero Mongatti, consigliere della Città metropolitana, Carlo Hruby, vicepresidente della Fondazione Enzo Hruby, Armando Torno, editorialista del Sole 24 Ore, Mauro Pagliai, proprietario del Teatro Niccolini ed Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi. Anche il sottosegretario ai beni culturali Ilaria Borletti Buitoni ha mandato un suo contributo scritto all’iniziativa. «Questo teatro pieno di studenti è la miglior risposta ai vandali che il 25 Aprile hanno imbrattato di scritte l’Oltrarno – ha detto Cristina Giachi –. Il modo più efficace per tutelare il nostro patrimonio storico e artistico non è solo perseguire chi vi attenta quotidianamente, ma creare una coscienza del valore che ha questo patrimonio, disseminato ovunque attorno a noi».
«Con questo progetto rivolto ai giovani – ha spiegato Carlo Hruby, vice Presidente della Fondazione Enzo Hruby – intendiamo far loro comprendere che il patrimonio storico e artistico italiano non è un concetto astratto, ma fa parte del nostro vissuto quotidiano e rappresenta il più grande tesoro delle nostre città e dell’Italia intera».
Agli studenti intervenuti è stato fatto omaggio del volume “Un capolavoro chiamato Italia. Racconto a più voci di un patrimonio da tutelare, proteggere e valorizzare”, pubblicato dalla Fondazione Hruby.
Data recensione: 28/04/2016
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Olga Mugnaini