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Il 7 gennaio 2016, alla presenza di Dario Nardella, Sindaco di Firenze e Presidente della Fondazione Teatro della Toscana, di Franco Lucchesi

Dopo più di vent’anni e un accurato restauro, lo storico teatro torna a vivere grazie al mecenatismo di un privato Il 7 gennaio 2016, alla presenza di Dario Nardella, Sindaco di Firenze e Presidente della Fondazione Teatro della Toscana, di Franco Lucchesi, Presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore, e di Raffaello Napoleone, Amministratore delegato di Pitti Immagine, Mauro Pagliai ha annunciato la riapertura ufficiale dell’Accademia degli Infuocati e dello storico Teatro Niccolini di Firenze. Edificio di grande interesse storico e architettonico, noto anche come Teatro del Cocomero, è il più antico teatro della città ancora esistente. Le vicende legate alla sua costruzione possono essere fatte risalire a prima del 1650, quando alcuni membri dell’Accademia dei Concordi, poi Accademia degli Immobili (a cui si deve anche l’edificazione del Teatro della Pergola), presero in affitto uno stanzone in Via del Cocomero (l’attuale Via Ricasoli) per recitarvi alcune commedie. Nel 1668 la sala fu acquistata dall’Accademia degli Infuocati che la gestì a lungo e di cui ancora oggi campeggia l’impresa nel monumentale scalone di accesso: una bomba accesa con il motto «A tempo infuocati». Più volte restaurato e trasformato, il teatro venne ininterrottamente utilizzato, salvo brevissimi periodi (1724, 1763, 1924-1925, 1935-1980), fino alla metà degli anni Novanta del Novecento e ospitò artisti come Vittorio Gassman, Carlo Cecchi e Carmelo Bene. Abbandonato a sé stesso, fu pesantemente danneggiato da un’occupazione studentesca nel 2002. Nel 2006 fu finalmente acquistato da Pagliai con l’intento di recuperare l’immobile. Il lungo lavoro di ristrutturazione, diretto dall’architetto André Benaim, ha reso la struttura nuovamente fruibile grazie al rifacimento della facciata, del tetto (che era parzialmente crollato minacciando la stabilità della sala), e degli interni, restituiti agli splendori. Attualmente può ospitare, tra platea e quattro ordini di palchi, circa 406 spettatori e verrà utilizzato come centro culturale polivalente dove, accanto alla stagione teatrale, troveranno spazio mostre e convegni.
Si tratta di un’importante restituzione di un pezzo di storia alla città, un patrimonio nuovamente fruibile dai fiorentini e non solo grazie alla generosità di un privato: Mauro Pagliai, tipografo e fondatore nel 1965 della casa editrice Polistampa. Un realtà che può vantare oltre 3 mila titoli in catalogo suddivisi in oltre cento collane, e a cui fa riferimento anche l’etichetta Mauro Pagliai Editore, specializzata in arte e letteratura. Dal 1999, anche grazie all’ingresso in società del figlio Antonio, Pagliai si occupa anche dell’organizzazione di mostre e di supporto ai servizi museali. In questa direzione va l’accordo, presentato in occasione della conferenza stampa, con l’Opera di Santa Maria del Fiore che ha incluso il Niccolini in uno speciale percorso turistico: da fine aprile verrà utilizzata, ogni giorno, dalle 9 alle 17, per presentare in maniera continuativa un video della durata di venti minuti che preparerà il pubblico alla comprensione dei monumenti di Piazza Duomo.
Intanto, in attesa che in primavera il teatro riprenda una regolare programmazione, sono stati previsti due eventi che, oltre a festeggiare la riapertura, recuperano il passato del teatro e lo proiettano nel futuro. Da una parte “Teatrino”, un colloquio-intervista in cui l’attore Paolo Poli, storica presenza al Niccolini negli anni Ottanta, risponde alle domande di Valentina Grazzini (8 gennaio); dall’altra “In-Lusionem”, una performance site-specific in bilico tra moda e arte. Ideata da Marco de Vincenzo, designer della maison Fendi, intende trasformare «il teatro in un’opera d’arte, per raccontare una storia cromatica e di percezione dello spazio» (14 gennaio).
Data recensione: 14/01/2016
Testata Giornalistica: Corriere Spettacolo
Autore: Lorena Vallieri