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Inutilizzato dal 1995, riapre i battenti un luogo culto di Firenze, l’antico Teatro Niccolini, costruito nel 1650 per iniziativa di un gruppo di nobili (la cosidetta Compagnia dei Concordi poi trasformata in Accademia degli Immobili), protetti dal princip

Inutilizzato dal 1995, riapre i battenti un luogo culto di Firenze, l’antico Teatro Niccolini, costruito nel 1650 per iniziativa di un gruppo di nobili (la cosidetta Compagnia dei Concordi poi trasformata in Accademia degli Immobili), protetti dal principe don Lorenzo de’ Medici, figlio del granduca Ferdinando I, che presero in affitto alcune stanze di Palazzo Ughi in via del Cocomero (attuale via Ricasoli). Teatro del Cocomero fu infatti il nome con cui fu inaugurato nel 1658, quando l’Accademia si era nel frattempo denominata «degli Infuocati», per distinguersi dal gruppo che si era scisso andando a creare il teatro della Pergola: nello stemma una bomba accesa e il motto «A tempo Infuocati». Dopo alcune modifiche e migliorie, un palco reale (1711), e due ordini nuovi di palchi, il teatro raggiunse nel 1764 su progetto dell’architetto Mannaioni la tradizionale tipologia italiana a ferro di cavallo per poi estendersi ai locali del «bottegone» in piazza Duomo; un teatro vivace, con ampi e molteplici spazi adibiti a diverse attività, che nel 1860 venne intitolato al drammaturgo livornese Giovan Battista Niccolini per poi divenire nel 1888 il primo teatro della Toscana illuminato a elettricità. mante, ed ampliarsi ancora nel 1914 di altri spazi foyer, galleria. Nel 1934 l’Accademia degli Infuocati lo cede alla famiglia Ghezzi e, con l’avvento del cinema, si trasforma una sala di proiezione, per poi tornare negli anni Settanta alla sua destinazione teatrale, ospitando nomi quali Vittorio Gassman, Carlo Cecchi Paolo Poli e Carmelo Bene. Lasciato cadere in malora, il Niccolini è stato acquistato nel 2006 dall’editore Mauro Pagliai di Polistampa che oggi festeggia i 50 anni della sua attività editoriale con questa impresa da lui finanziata: e per l’inaugurazione, l’8 gennaio, sarà in scena Paolo Poli con lo spettacolo «Teatrino». Entusiasta, («ogni mattina mi sveglio con un progetto, non so cosa sia la depressione»), Mauro Pagliai afferma di aver voluto restituire quel luogo alla città «in segno di gratitudine, per tutto ciò che mi ha dato». I lavori di ristrutturazione, diretti dall’architetto André Benaim hanno riportato allo stato originario la struttura (406 posti in 4 ordini di palchi), a partire dal rifacimento di facciata e tetto, col parziale contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, per passare poi all’interno, dove il rifacimento di impianti secondo le moderne tecnologie è stato compiuto grazie alla sponsorizzazione tecnica della Fondazione Hruby di Milano e della Inum Electronics di Ascoli Piceno. L’intento del sindaco Dario Nardella è quello di non interrompere la vocazione moderna del Niccolini, fin dai suoi esordi e quindi di renderlo un centro sempre attivo anche durante la giornata, proprio come teatri esteri quali la Comédie Française; la programmazione sarà affidata alla Fondazione Teatro della Toscana. Ma il Niccolini sarà anche valorizzato come monumento vero e proprio data la bellezza della sua architettura e le visite possono già prenotarsi sul sito www.teatrodellapergola.com. Inoltre Franco Lucchesi, presidente dell’Ente Opera di Santa Maria del Fiore lo ha inserito nel percorso turistico indirizzato ai visitatori di piazza Duomo, ai quali il Teatro è strettamente contiguo; dalla fine di aprile, primi di maggio, il Niccolini ospiterà infatti dalle 9 alle 17 un video che prepara i visitatori alla comprensione dei monumenti della piazza.
Data recensione: 08/01/2016
Testata Giornalistica: Il Giornale dell’Arte
Autore: Laura Lombardi