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«La vita più vera e interessante dell’essere umano è coperta dal segreto». Parole di Anton Chekhov, suggello della biografia di un’artista, Paolo Tommasi, «esemplare»

«La vita più vera e interessante dell’essere umano è coperta dal segreto». Parole di Anton Chekhov, suggello della biografia di un’artista, Paolo Tommasi, «esemplare» anche per aver dato alla réclame e al successo il peso transitorio che merita. Attore in gioventù (nella compagnia Tofano), poi architetto ideatore negli anni Sessanta e Settanta di «interiori» e oggetti suggestivi di clamorosa fortuna («Siamo cose circondate da cose. Attraverso le cose che creiamo o che scegliamo rendiamo leggibili le nostre aspirazioni segrete»). Scenografo e costumista al tempo stesso rigoroso nel rispetto del testo e fantasioso nelle scelte originali di fogge e materiali. Tommasi armonizza «le forme plastiche con le necessità emotive degli attori, con i ritmi suggeriti dalla musica e dal reticolato gestuale». Parole di un suo estimatore, Vittorio Gassman, non dimenticato regista-protagonista di un Macbeth firmato insieme a Tommasi. Un collaboratore fuori categoria, paritetico (ma anche più) al regista, si chiamasse Squarzina o Lavia, Pietro Garinei o Lina Wertmüller, Cobelli o Missiroli. Chi voglia scoprire qualche segreto di questo multiforme artista potrà leggere l’affascinante libro Alla ricerca dell’armonia (Polistampa, Firenze) di Caterina Napoleone, storica dell’arte che ha scavato da archeologa nel riserbo dell’artista e vedere la mostra al Teatro di Villa Torlonia a Roma (21 marzo - 3 aprile). La verniceranno alcuni illustri sodali – Roberto Capucci, Gabriele Lavia, Claudio Strinati – ammiratori di una vita che è ricerca di armonia e testimonianza di misura.
Data recensione: 16/03/2015
Testata Giornalistica: Il Giornale
Autore: Giovanni Gavazzeni