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La mostra cui il libro si riferisce è stata inaugurata nell’Archivio di stato di Firenze il 3 febbraio - giorno in cui Vittorio Emanuele II arrivò con il treno alla stazione della città. L’esposizione presenta un quadro esauriente dei molti aspetti attine

La mostra cui il libro si riferisce è stata inaugurata nell’Archivio di stato di Firenze il 3 febbraio - giorno in cui Vittorio Emanuele II arrivò con il treno alla stazione della città. L’esposizione presenta un quadro esauriente dei molti aspetti attinenti al trasferimento della capitale, dai presupposti storici (tra cui la convenzione del settembre del 1864 fra il Regno d’Italia e il Secondo Impero di Napoleone III) all’insediamento delle sedi istituzionali, dalla sistemazione della corte sabauda all’attività dell’Opificio delle Pietre Dure. Grande spazio è dato alla ristrutturazione urbanistica che modificò il volto della città e dei dintorni. L’architetto e ingegnere Giuseppe Poggi ridefinì la forma di Firenze sul modello delle grandi metropoli europee, con un’opera a 360 gradi che non trascurò alcun problema, dal piano per la rete ferroviaria all’uso del verde pubblico, dalla regimazione delle acque pubbliche al progetto di un grande stabilimento balneare, allo studio di un nuovo sistema di distribuzione del’acqua potabile. Punto di partenza, nonché fulcro della mostra, è la documentazione archivistica il cui reperimento e acceso non sono stati sempre semplici, data la dispersione delle carte di Poggi in più sedi, con diverse proprietà e strumenti di ricerca speso poco funzionali. L’attività di Poggi esce chiarita, valorizzata  sottratta alle alterne vicende della sua fortuna critica.
Data recensione: 01/01/2015
Testata Giornalistica: Le Carte e la Storia
Autore: Daniela Manetti