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A Firenze, alle Cure, le vie hanno i nomi dei protagonisti del Decamerone, come via Buffalmacco, e da un momento all’altro ti immagini

A Firenze, alle Cure, le vie hanno i nomi dei protagonisti del Decamerone, come via Buffalmacco, e da un momento all’altro ti immagini di veder spuntare Calandrino alla ricerca della pietra filosofale. Qui, a due passi da Villa Palmieri, teatro di una delle memorabili giornate del Boccaccio, abita da 86 anni un signore che si definisce profondamente siciliano. Paolo, nonostante la forte cadenza toscana, ha un cognome siciliano e molto impegnativo: Notarbartolo. Lo stesso del marchese Emanuele, prima vittima di mafia nel 1893 mentre cercava di ripulire il Banco di Sicilia da inquietanti presenze. E la movimentata vita dell’aristocratico siciliano-fiorentino di oggi, prende sostanzialmente il via da quel drammatico fatto di sangue, che avviò la diaspora dei Notarbartolo dalla Sicilia, salvo tornare in Sicilia per le nascite e le vacanze. Partigiano e massone, regista e documentarista, uomo di mare, anzi di mondo, Paolo è una miniera di aneddoti e curiosità. A raccontarli tutti non basterebbero neanche i dieci giorni del Boccaccio. Una piccola parte di questa vita movimentata è condensata nel libro scritto con Gaetano Cafiero, appena uscito per Edizioni Polistampa. Già il titolo — “Quel mare che bagnava Firenze” — dà l’idea dell’energia di questo siculo-toscano nel coinvolgere sin dal 1966 nelle sue imprese l’ovattata aristocrazia fiorentina. Il suo Gruppo di ricerche ha realizzato straordinari documentari trasmessi da tutte le tv del mondo. Il suo occhio ha indugiato nei mari di Cuba e del Mar Rosso, di Pianosa e Galapagos. Ha ripreso Zabargard, l’isola dei topazi, e il mondo sommerso delle Farasan e dell’Australia, il Kenya e l’Antartide. E naturalmente in lungo e largo la Sicilia e le sue isole minori. Ustica su tutte, perché «Ustica è un sentimento» dice Paolo, ricordando zia Maria Anna che, caso più unico che raro di sindaco donna negli anni Cinquanta, scandalizzò i siciliani mettendosi a capo delle manifestazioni dei pescatori a Roma sotto il ministero della Marina mercantile. A 87 anni, Notarbartolo di Sciara sembra tutt’altro che domo.
Data recensione: 21/12/2014
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Carlo Ottaviano