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Se quindici anni vi sembrano pochi per essere degli scrittori perdete ogni dubbio, Filippo Torrini lo era già a dodici, quando per Polistampa pubblicò La leggenda

Fiorentino, a 15 ani è in libreria con una trilogia fantasy. «La mia immaginazione galoppa» Se quindici anni vi sembrano pochi per essere degli scrittori perdete ogni dubbio, Filippo Torrini lo era già a dodici, quando per Polistampa pubblicò La leggenda, il primo romanzo della trilogia La porta dei misteri. Tra qualche giorno in libreria arriveranno anche il secondo e terzo capitolo della storia, I colori della magia e Ai confini del bene. Se seguiranno il successo già avuto con i precedente lavoro (cinquemila copie terminate in pochi giorni), il giovanissimo Torrini può ben essere definito uno scrittore, fuori da ogni perplessità. Studente di liceo classico, Filippo è nato a Firenze nel 1999. A soli nove anni ha cominciato a buttar giù qualche appunto e alcune pagine di una storia fantasy che ha poi trovato la forma della trilogia. «Ho sempre letto tanto, soprattutto libri fantasy, e la mia immaginazione ha sempre galoppato» ci racconta. «Mi è sempre piaciuto inventare delle storie, raccontarle, fino a quando la scrittura ha preso il sopravvento. Volevo esternare i miei pensieri e scrivere mi ha aiutato a farlo». Ne La porta dei misteri cinque giovani, capitanati da Frey, corrono contro il tempo per salvare l’umanità e i tanti mondi che la circondano. Dietro a una porta si nasconde un oggetto inquietante, che se liberato riuscirà a liminare il male. Occorrono però delle chiavi per aprire la porta e se i nostri piccoli eroi non riusciranno a trovarle entro sette giorni un’esplosione ridurrà ogni cosa in nulla. Partendo da una cosa sulle coline fiorentine i giovani cercheranno di farcela ma con un piccolo dubbio: eliminando il male faremo qualcosa di utile o siamo ostaggi di piani a noi sconosciuti? Solo chi leggera l’intera trilogia potrà giungere alla risposta e sapere quale destino avrà il mondo. Filippo ha da sempre avuto il fascino delle trilogie e del mistero, ma le sue letture non si fermano a questi generi. «Ho amato tantissimo Il signore degli anelli di Tolkien, leggo i gialli di Agatha Christie ma da qualche tempo mi dedico anche ad altre narrazioni: ho adorato L’amico ritrovato di Uhlman e sto apprezzando Pirandello». Un lettore onnivoro che ha già sul tavolo due bozze di due nuovi romanzi: un giallo e un nuovo fantasy. «Scrivo quando ho tempo. La scola naturalmente ha bisogni di molta attenzione e dedizione, così quando sono libero dallo studio mi dedico alle mie storie». Alla sua età è un ragazzo con la testa sulle spalle e se gli domandiamo cosa ha percepito dal successo avuto e cosa si attende da queste nuove pubblicazioni risponde «Non me l’ero immaginato. In tantissimi mi hanno apprezzato e questo mi ha fatto un enorme piacere. Mi chiedevano un seguito ed oggi potranno leggerlo. Se poi sarà un successo sarò contento ma non ho ansie o mire. Sono felice di scrivere e o faccio con estremo divertimento». Questo è un vero scrittore , verrebbe da dire. Ma se ancora non avete fugato ogni dubbio sulle capacità narrative di un quindicenne, sabato 22 novembre, alle ore 17:15, Filippo Torrini sarà protagonista all’ex chiesa di Santa Monaca, nell’omonima via, dell’incontro «Giovani, creatività e futuro», parlando del suo libro ma anche di tematiche giovanili insieme al giornalista Marco Gasperetti, David Guetta e Marcello Mancini: Questo sarà sicuramente il momento della certezza. 
Data recensione: 16/11/2014
Testata Giornalistica: Corriere fiorentino
Autore: Gabriele Ametrano