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Dalla «Porta dei misteri» è già uscita una bella magia: più di cinquemila copie vendute in neanche due anni. Ma l’avventura continua

Filippo Torrini e il nuovo libro de «La porta dei misteri»

Dalla «Porta dei misteri» è già uscita una bella magia: più di cinquemila copie vendute in neanche due anni. Ma l’avventura continua, perché i cinque protagonisti del romanzo di Filippo Torrini non hanno ancora finito di salvare il mondo. Intrigante, pieno di piccoli e grandi colpi di scena, la saga va avanti con un doppio volume – “I colori della magia” e “Ai confini del bene” – appena uscito nelle librerie, edito da Polistampa. Sabato prossimo alle 17.15, nell’ex Chiesa di Santa Monaca in via S.Monaca 6, la presentazione del nuovo libro e l’incontro con questo giovane autore fiorentino che ha già conquistato un posto al sole fra gli scrittori italiani di narrativa fantasy, non fosse che per la sua età. Filippo Torrini infatti ha appena 15 anni, accompagnati però dalla grinta di chi ha già deciso come guardare al futuro.
Scrittore, ma prima di tutto ancora studente...
«Certo, frequento la 3° superiore del liceo classico Dante e faccio la stessa vita dei miei amici e compagni di scuola: vado allo stadio, tifo Fiorentina e adoro i videogiochi. In più, fin da piccolo ho la passione dello scrivere».
Piccolo vuol dire fin dai nove anni. Poesie, racconti, fino a un vero e proprio romanzo. Anzi a una trilogia. Perché il genere fantasy?
«Perché la vita è così: esiste un mondo reale, di tutti i giorni. Ma allo stesso tempo c’è anche una dimensione irreale o fantastica che volendo non è poi così distante dal vero. Lo stesso confine tra bene e male non è poi tanto evidente o netto come a volte si vorrebbe. E proprio questo è il filo conduttore del terzo episodio della trilogia, “Ai confini del bene”».
Accanto alla passione dello scrivere hai quella del leggere.
«Sì, tra gli autori che preferisco ci sono ovviamente il Tolkien del Signore degli anelli, la Rowling di Harry Potter, ma soprattutto La storia infinita di Ende. Adoro inoltre i gialli di Agatha Christie».
Ma da adulto farai lo scrittore?
«Sì ma anche no. Sono consapevole che fare lo scrittore di professione è complicato. E poi mi piacerebbe assaggiare un po’ tutto».
E quindi?
«Vorrei continuare a scrivere e allo stesso tempo fare politica».
Ad esempio?
«Ad esempio il presidente del consiglio».
Come dire, un ruolo di secondo piano...
«Nel senso che io credo che la politica sia davvero lo strumento per migliorare la vita delle persone. Lo so che negli ultimi decenni le cose non sono andate per nulla bene. Ma io sono giovane e ho la speranza che la politica possa tornare ad essere al servizio dei cittadini. E allora chi meglio di un premier può contribuire a cambia un Paese».
Data recensione: 16/11/2014
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Olga Mugnaini