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Da oltre un mese moderne sculture in uno dei topoi della Roma Antica, i Mercati di Traiano, incuriosiscono positivamente i visitatori dell’emiciclo ascendente dai Fori alla Torre delle Milizie

Da oltre un mese moderne sculture in uno dei topoi della Roma Antica, i Mercati di Traiano, incuriosiscono positivamente i visitatori dell’emiciclo ascendente dai Fori alla Torre delle Milizie.
Eppure, mentre la mostra era in allestimento, e anche al suo annuncio, non pochi erano assaliti dal dubbio di come i lavori in granito del coreano Park Eun Sun potessero inserirsi nella scenografia traianea senza spiacevole iato. Un azzardo, si chiedeva qualcuno, mentre una gru calava dall’alto, al centro del Grande Emiciclo del monumento quasi bi millenario, le pari della «Colonna infinita III», scultura alta più di sette metri. Invece, l’esperimento è riuscito.
Nessuna “profanazione” ha creato alle vestigia della Roma imperiale la personale dell’artista coreano. Il quale è molto italiano: vive e lavora da 22 anni a Pietrasanta, in quella parte della Toscana resa “fertile” dal marmo di Carrara. «L’ossessione del marmo mi ha portato in Italia», ama ripetere Park, il quale nella tradizione del proprio Paese trova soltanto lavori in pietra. Lui marmo e granito italiani li lavora rendendoli lucidissimi, irradianti luce. Un dono divino, la materia. Divino ed umano insieme perché l’ispirazione del coreano è triplice: il trascorrere del tempo, la germinazione del nuovo, l’insicurezza dell’individuo.
Data recensione: 08/11/2014
Testata Giornalistica: Il Tempo
Autore: Lidia Lombardi