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Gli algerini si ritrovano nel giardino della Moschea di piazza de’ Ciompi, nei giorni di preghiera. Chi arriva dalla Sri Lanka preferisce il giovedì trovarsi presso piazza Indipendenza o la domenica alle

Gli algerini si ritrovano nel giardino della Moschea di piazza de’ Ciompi, nei giorni di preghiera. Chi arriva dalla Sri Lanka preferisce il giovedì trovarsi presso piazza Indipendenza o la domenica alle Cascine perché, come spiega uno di loro, Saman, «lo sport è una delle attività fondamentali della comunità». I palestinesi preferiscono il quartiere 4 e la Casa del popolo XXV aprile, e chi arriva dall’est europeo sceglie, soprattutto il sabato pomeriggio e la domenica mattina, i giardini di viale Milton e di via XX settembre: «Un punto di aggregazione è la chiesa in via del Leone» raccontano loro stessi.
La Firenze che verrà è già qui. Una città nata e cresciuta negli anni e che ora viene raccontata nella Guida Nuova Cittadinanza. Quasi 190 pagine dove si trovano non solo le indicazioni delle associazioni degli stranieri in città, ma anche i luoghi formali e informali dove si ritrovano le comunità tra comunità, dove e come si scambiano le informazioni su casa, lavoro, salute; e le storie dietro questo pezzo di città che, nel 2007, rappresenterà un fiorentino su dieci. «Per esempio, in questo anno di lavoro e di interviste sul campo, abbiamo ricostruito la presenza degli stranieri nel mercato di San Lorenzo, dove gli ambulanti erano grechi, negli anni ’60, poi sono arrivati gli iraniani, adesso sono soprattutto sudamericani» racconta Margherita Primi, autrice insieme a Natalia Bavar e Giuditta Picchi come associazione Lamì. Nel corso del 2005, hanno visitato centinaia di luoghi di cui parlano nel libro, intervistando i responsabili delle associazioni e anche, semplicemente, le persone presenti. Storie che parlano di popoli: come i camerunensi che, prima arrivati come «elite» (i laureati di quella nazione), si trovano ora a dover affrontare problemi all’interno della loro stessa comunità per un afflusso «di massa» del loro paese. Una guida che fa scoprire un mondo da cui, spesso, arriva solo qualche cartolina. Cartoline dal quartiere 1, dove i marocchini si ritrovano al mercatino multiculturale nel Lungarno Pecori Giraldi, i rumeni in piazza della stazione e a San Lorenzo, dove confluiscono anche gli abitanti del Bangladesh, perché qui «troviamo negozi in cui compriamo prodotti indiani», hanno raccontato alle autrici. Una delle tante testimonianze. C’è chi racconta l’arrivo a Firenze «con pregiudizi e razzismo molto forte per la domanda di casa» e la differenza con quanto gli è capitato negli Usa, dove «la prima accoglienza è molto ben organizzata». Chi è a Firenze da 23 giorni e chi dal ’50, e racconta due città diverse, trasformatesi negli anni: «Un nuovo arrivato è come un neonato, non puoi essere brutale» si preoccupa Richard.
Una realtà meno statica di quanto si pensi, e che ha già raggiunto un grado di «melange», di arricchimento culturale con abitudini e costumi italiani, più alto di quanto si pensi: grazie alla ricerca elaborata con l’Università di Firenze, si scopre che sono la cucina e i vestiti i due ambiti in cui le culture si mescolano di più. Addirittura, per i cinesi la cucina ha avuto un indice di «melange»pari a 0,9: il massimo è 1. Tra le comunità straniere presenti a Firenze, chi ama più vestire all’italiana è quella albanese. In questa ricerca, presentata nella guida da Monica Meini dell’Università di Firenze, si ha la conferma che gli stranieri accedono poco ai servizi «istituzionali», agli sportelli degli enti locali: arrivano invece a Firenze grazie alle informazioni di parenti e amici connazionali e per casa, lavoro e tempo libero funzionano canali di assistenza «informali» che si creano all’interno e tra comunità straniere. Ultima chicca della guida, le festività dei più sperduti paesi presenti a Firenze: chi lo poteva immaginare che il 7 gennaio, alcuni pakistani festeggiano il Natale russo? «Così come la società si evolve e la studiamo mentre lo fa, così questa ricerca non si ferma qui: la guida sarà costantemente aggiornata su internet» spiega il presidente del Consiglio Comunale Eros Cruccolini, che ha sostenuto il progetto assieme al Consiglio degli Stranieri di Comune e Provincia, all’Arci, al Cft, ai quartieri, a Porto Franco, a Firenze 2010 e con il sostegno degli assessori Lucia De Siervo e Maria Cassi. La guida, edita da Polistampa, sarà scaricabile gratuitamente dal sito internet del Comune di Firenze e distribuita presso Urp, sedi dei quartieri, al Consiglio degli Stranieri e circoli Arci.
Data recensione: 08/06/2006
Testata Giornalistica: La Repubblica
Autore: Marzio Fatucchi