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Il brutto tempo non esiste, solo vestiti inadeguati! (Det finns inte dåligt väder, bara dåliga kläder!). Così suona un detto che testimonia

Nei secoli gli svedesi hanno dimostrato come plasmare una natura apparentemente ostica raggiungendo risultati estetici ammirevoli

Il brutto tempo non esiste, solo vestiti inadeguati! (Det finns inte dåligt väder, bara dåliga kläder!). Così suona un detto che testimonia la riuscita convivenza del popolo svedese con il clima nordico.
La superficie della Svezia, ampia rispetto al numero degli abitanti, contribuisce a rendere preponderante la presenza della natura anche nelle città.
Lo stile di vita si adegua all’evolversi delle stagioni, con sobrietà e naturalezza. Il compact gardening  -  orti allestiti in spazi molto ridotti - ha contagiato i cittadini svedesi di ogni età, riproponendo un modello di coltivazione urbana che nacque proprio in Scandinavia nei primi anni del Novecento. Ma non si tratta soltanto di un fenomeno recente o di urban gardening, per utilizzare un termine alla moda; i grandi parchi svedesi oggi gestiti dallo stato e dalle municipalità, nascono grazie alla dedizione, e alla disponibilità economica di re e regine. Già duecentocinquanta anni fa, nell’immediata periferia di Stoccolma, esisteva uno dei giardini barocchi più ammirati d’Europa: la Reggia di Drottningholm.
Situata sull’isola di Ekerö nelle immediata periferia di Stoccolma, è considerata la Versailles del Nord.  Dichiarata nel 1991 Patrimonio mondiale dell’Unesco la Reggia di Drottningholm a Stoccolma offre una rara testimonianza di come interventi effettuati nei secoli abbiano dato vita ad un insieme armonico. Nel suo sviluppo si possono osservare tre momenti decisivi: l’allestimento del giardino formale, che risale alla fine del seicento; le trasformazioni settecentesche ed in ultimo la realizzazione del parco all’inglese voluto dal re Gustavo III.
Data recensione: 23/09/2014
Testata Giornalistica: NationalGeographic.it
Autore: Sonia Santella