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C’è un ottimo volume di Paolo Ciampi, “Firenze e i suoi giornali”, edito da Polistampa nel 2002, che racconta in modo dettagliato

Nei giorni della Liberazione di Firenze, quali giornali uscivano? Ho cercato di documentarmi ma non è stato facile, eppure sarebbe utile sapere da quali organi di stampa i fiorentini avevano le notizie in quei giorni di speranza e di tragedia. (Marco Bacci)

C’è un ottimo volume di Paolo Ciampi, “Firenze e i suoi giornali”, edito da Polistampa nel 2002, che racconta in modo dettagliato anche quel periodo. La Nazione cessò le pubblicazioni il 31 luglio del 1944, senza aver dato alcun preavviso ai lettori. Negli stessi giorni uscivano invece vari giornali clandestini, primo fra tutti il foglio azionista Libertà diretto da Carlo Ludovico Ragghianti. Usciva ugualmente in quel periodo – quattro numeri, distribuito clandestinamente ad invitare la città alla rivolta – l’Opinione, diretta dal liberale Eugenio Artom. Aveva invece cessato le pubblicazioni fin dai primi di luglio il giornale fascista Repubblica che però apparve con un numero speciale di una sola pagina, proprio il 30 luglio. L’articolo pubblicato nell’occasione, aveva un titolo emblematico “Arrivederci” . C’era scritto fra l’altro “Avremo anche sbagliato, magari qualche volta in maniera grave, ma ci sentiamo di poter proclamare a testa alta che la forza più seria e più vitale dell’Italia rimane sempre e soltanto il Fascismo”.
Prima di andarsene, i tedeschi entrarono nelle tipografie, le distrussero o si portarono via le attrezzature. Ma il proprietario de La Nazione, Egidio Favi, riuscì a nascondere cinque linotype. Ci riuscì, pare, con la sua determinazione ma anche con una discreta cifra in denaro. Così, già l’11 agosto, mentre ancora si combatteva per le strade, i fiorentini ebbero il loro giornale, addirittura in due edizioni. Si chiamava La Nazione del popolo, ed era la diretta espressione del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale. Nel presentarsi ai lettori così scrivevano i nuovi redattori “Mentre ancora fumano le rovine seminate nella nostra città dalla barbarie più orrenda di un nemico imbestialito, esce con mezzi di fortuna questo foglio per ridare voce alla nostra città ammutolita nell’assedio interno.” Nei giorni che seguirono il giornale fu diretto da una commissione della quale facevano parte Carlo Levi, Vittore Branca, e ancora Sanguinetti, Santoli, Albertoni. Poi prese a diffondersi il giornale delle truppe di liberazione, il Corriere alleato che poi divenne il Corriere di Firenze. L’esercito italiano di liberazione pubblico invece La Patria. Il primo fra i giornali politici a riprendere le pubblicazioni fu l’Avanti.
Data recensione: 24/08/2014
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Maurizio Naldini