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Il libro appartiene alla storia più recente e viene a completare il quadro politico del dopoguerra a Fiesole dopo che sono stati già pubblicati

Il libro appartiene alla storia più recente e viene a completare il quadro politico del dopoguerra a Fiesole dopo che sono stati già pubblicati gli archivi locali del PCI e del PSI (rispettivamente nn. 1 e 2 della collana). La Democrazia Cristiana, statutariamente ispirata alla dottrina sociale della Chiesa, è stata qui da sempre in posizione minoritaria, relegata all’opposizione e mai in grado di incidere sostanzialmente sugli indirizzi politici decisi dalla soverchiante maggioranza di sinistra. Dobbiamo perciò riconoscere ai militanti democristiani l’indubbio merito di aver ugualmente animato il dibattito sulla politica locale (con sconfinamenti sui temi nazionali e soprattutto internazionali) pur sapendo che le loro proposte in consiglio comunale sarebbero state prese in considerazione, come si conviene fra persone formalmente corrette, ma in realtà sempre disattese. Altrove, cioè nelle sezioni comuniste e nelle case del popolo, si prendevano le decisioni che contavano.
È quanto ci pare di cogliere anche nel convincente saggio introduttivo di Emilio Capannelli che ha saputo tracciare un quadro storico completo delle vicende della DC fiesolana; se a livello nazionale i numeri davano ragione alla compagine di Piazza del Gesù, sul colle la situazione era perfettamente rovesciata e i democristiani conobbero spesso difficoltà anche a formare liste di candidati per le elezioni comunali e a mantenere le sedi (specie nelle frazioni). All’inventario dell’archivio della DC di Fiesole ‒ dovuto all’esperta mano di Alessandra Frontani e che è purtroppo lacunoso dal 1948 alla fine del 1955 ‒ fa seguito una breve ma significativa appendice fotografica. 
Data recensione: 06/07/2014
Testata Giornalistica: Corrispondenza
Autore: Silvano Sassolini