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«Dopo tante sofferenze e tanti sacrifici, sto attraversando uno dei periodi più belli della mia vita e ho perfino paura», sussurra Nada Giorgi, la «Mara» di Cassola ne La ragazza di

Premiazione in Regione con il presidente Martini

«Dopo tante sofferenze e tanti sacrifici, sto attraversando uno dei periodi più belli della mia vita e ho perfino paura», sussurra Nada Giorgi, la «Mara» di Cassola ne La ragazza di Bube. Che si trova improvvisamente nei panni della star nei saloni del Consiglio regionale, a ritirare il Gonfalone d’argento della Toscana, in un 2 giugno che non avrebbe mai sognato di vivere proprio sessant’anni fa, mentre nasceva la Repubblica Italiana e lei era costretta a nascondere il suo uomo, il partigiano Bube. Che si chiamava Renato Ciandri e sarebbe diventato suo marito dopo anni di carcere e infinite tribolazioni. Lo accusarono di essere fra coloro che uccisero un maresciallo dei carabinieri e suo figlio, dopo la guerra, davanti al Santuario della Madonna del Sasso, vicino a Pontassieve. Su un pullman, mentre stavano andando di nascosto a Volterra «Mara» e «Bube» incontrarono Cassola che, per loro, avrebbe rappresentato, contemporaneamente, gloria e calvario. Solo da poco, anche attraverso un altro libro («Nada, la ragazza di Bube», ben scritto e documentato da Massimo Biagioni) «Mara» è riuscita a far capire che un romanzo non è una biografia…
Data recensione: 03/06/2006
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Sandro Bennucci