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Il ritratto monumentale di una bellissima nobildonna guarda un piccolo quadro astratto

Il ritratto monumentale di una bellissima nobildonna guarda un piccolo quadro astratto. L’espressione più sublime dell’arte figurativa si specchia in un ironico, forse provocatorio, approccio all’informale. Pietro Annigoni era questo, un pilastro della pittura del Novecento, per tecnica, stile e spessore, ma anche un uomo scherzoso come lo ricorda la moglie Rossella. Nasce come un incontro intimo, inedito ma completo, la mostra ‘Pietro Annigoni: presenza di un artista’ allestita nello spazio mostre dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze (via Bufalini 6). Realizzata in collaborazione con la fondazione Guelpa di Ivrea, con Arabella Cifrani e Franco Monetti, e con Rossella Segreto Annigoni, l’esposizione realizzata dall’Ente Cassa sarà visibile da oggi 6 gennaio. Omaggio al XXV della scomparsa del maestro, la mostra presenta 150 opere, tra cui inediti e curiosità. Come ha raccontato il curatore, Emanuele Barletti, i pezzi sono arrivati da un percorso di emozioni, più che da una ricerca scientifica. Una donazione inaspettata, una telefonata da uno studio legale di Londra e la disponibilità di tanti collezionisti privati hanno riunito opere inedite di Annigoni. Tra tutte emerge, come un satiro tra le ninfe, il piccolo quadro astratto, rarità assoluta per un pittore legato al figurativo come il maestro. Definito un vero scoop, il dipinto informale era rimasto fino ad ora totalmente sconosciuto. Lo stesso proprietario dell’opera ricorda che il pezzo era stato donato come una sorta di scherzo, una semplice esercitazione tanto per dire: ‘Guarda come è facile fare un quadro astratto, ci riesco persino io!’. Mai esposto a Firenze, è il ritratto della baronessa inglese, di origine tedesca, Stefania von Kories. Non raggiunto l’accordo con l’istituzione inglese, lo studio legale che si occupava del testamento ha individuato come spazio ‘naturale’ del quadro il museo Annigoni di Villa Bardini, che riaprirà a novembre con un nuovo allestimento. Allo stesso modo, con una donazione inaspettata, è arrivata da Ivrea la preziosa collezione che ha poi generato la fondazione Guelpa. Ricca di ‘mai visti’ e rarità, la mostra è stata dunque articolata in quattro sezioni: ‘Pietro Annigoni tra Ivrea e Firenze’, con un nucleo di opere degli anni ’30 e ’40 mai esposte a Firenze; ‘Rariora Annigoniana’, con pezzi inediti del Fondo Annigoni dell’Ente Cassa e da varie collezioni; ‘La famiglia’, un viaggio nella storia degli Annigoni attraverso i ritratti del maestro e foto; ‘Donazione Morelli’, con la presentazione la volta al pubblico di un centinaio di opere annigoniane di piccole dimensioni donate all’Ente Cassa dalla signora Michela Morelli.
Data recensione: 16/10/2013
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Laura Tabegna