chiudi

Michelangelo Buonarroti è nato a Chiusi nel Casentino e non a Caprese, come tramandato da una consolidata tradizione storica

FIRENZE \ aise \ - Michelangelo Buonarroti è nato a Chiusi nel Casentino e non a Caprese, come tramandato da una consolidata tradizione storica. È questa la sorprendente tesi esposta da Andrea Manetti, nel libro appena uscito per i tipi di Polistampa con l’eloquente titolo ‘Michelangelo nasce in Casentino’ (pag. 216, 14 euro).
Il volume è stato presentato a Firenze il 31 marzo scorso nella Sala di Palazzo Incontri alla presenza dell’autore e di Paola Benigni, Soprintendente Archivistico per la Toscana, Luca Fedeli, Direttore della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, e Divo Savelli, storico dell’arte.
In una calda serata dell’agosto 2000, ai tavolini del bar Impero di Badia Prataglia, si parla di Michelangelo e delle voci che lo vogliono nato a Casentino e non a Caprese in val tiberina. Andrea Manetti, colpito da questa possibilità, decide di verificare e scopre che non si tratta di un’ipotesi azzardata.
L’autore, da due anni Ispettore Archivistico per la Toscana, ha trascorso gli ultimi cinque a indagare sul posto, attraverso ricerche approfondite negli archivi e nelle biblioteche, con accurati sopralluoghi sul territorio, ascoltando le testimonianze degli anziani del luogo e studiando attentamente anche la viabilità che nel XV secolo collegava Firenze alla Val Tiberina, passando per il Casentino.
E già i primi riscontri hanno dato spazio al dubbio, spingendo Manetti a vagliare prove a favore della località tiberina.
A Firenze, ad esempio, esiste un documento scritto dal padre di Michelangelo che ha sempre suffragato l’assegnazione a Caprese dei natali di Michelangelo. Ma la svolta giunge con gli autori francescani che, ignorati per secoli, forniranno a Manetti prove a stampa inconfutabili in favore del Casentino.
Un dilemma già noto ai biografi del passato quello relativo ai natali di Michelangelo, poiché le testimonianze sono state spesso confuse e discordanti. La definitiva identificazione in Caprese come luogo di nascita del Buonarroti, sancita dal Regio decreto del 9 febbraio 1913 e tradotta nella nuova denominazione di “Caprese Michelangelo”, sembra aver posto fine a questa eterna querelle.
Adesso Manetti torna a affrontare questo giallo storico che ha da sempre contrapposto le due città, entrambe intenzionate a non rinunciare all’idea di aver dato i natali al grande genio, ribaltando quella che per lunghi anni è stata la tradizione ufficiale. Il libro insomma promette di far parlare a lungo di sé.
Data recensione: 09/05/2006
Testata Giornalistica: AISE. Agenzia Italiana Stampa Estero
Autore: ––