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Le mostre, per quanto belle e importanti, passano. I relativi libri- catalogo restano a testimoniare un momento cruciale del percorso creativo di un artista.

Le mostre, per quanto belle e importanti, passano. I relativi libri- catalogo restano a testimoniare un momento cruciale del percorso creativo di un artista. Forte di questo assunto, per le Edizioni Polistampa di Firenze Elena Pontiggia e Siliano Simoncini hanno curato l’ottimo volume Sigfrido Bartolini. Catturare la vita. Monotipi 1948-1954 (64 pagine, 12 euro), pensato per la mostra di Villa Smilea a Montale, in corso fino al 30 settembre. Bartolini è una gloria pistoiese che da questo libro emana ancora un fascino di grande intensità, «Quando esegue queste opere — scrive Pontiggia—ha 16 o 17 anni. È un periodo in cui gli artisti guardano alla Francia e all’America. Sigfrido invece dipinge strade impensate all’insù o figure in primo piano più piccole di quelle sulle sfondo. Dimentica l’arte dei professori e dei grammatici per ritrovare un sermo humilis e popolaresco che affonda le radici nello strapaese di ogni tempo». Bartolini insomma uno di noi e per questo sempre prezioso».
Data recensione: 22/09/2013
Testata Giornalistica: La Nazione
Autore: Marco A. Innocenti