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Con “Nada: la ragazza di Bube”, Edizioni Polistampa, 14 euro, pp. 171, Massimo Biagioni ripercorre la storia vera di Nada e Renato, due ragazzi cresciuti attraverso prove durissime, schiacciati

Servizi del Giorno
16/05/2006 ore 19.19 Cultura

ROMA\ aise\ - Con "Nada: la ragazza di Bube", Edizioni Polistampa, 14 euro, pp. 171, Massimo Biagioni ripercorre la storia vera di Nada e Renato, due ragazzi cresciuti attraverso prove durissime, schiacciati dalla storia letteraria che ispirarono, quella di Mara e Bube, protagonisti del famoso affresco sentimentale che Carlo Cassola rese alla letteratura italiana del Novecento: "La ragazza di Bube".
Biagioni ci racconta ora la storia vissuta subito dopo la guerra di liberazione da Nada Giorgi, una ragazzina di Pontassieve che si innamora di "Bube", un partigiano ribelle e coraggioso originario di Volterra, condannato ad espiare duramente anche colpe non sue. Una storia di vittoria e di libertà, tra fughe sul Monte Giovi e scontri a fuoco per la liberazione di Firenze; una "storia sbagliata", di aule di tribunali, di condanne, di peregrinazioni nelle celle di Alessandria, Porto Azzurro e San Gimignano. Si racconta un’altra verità, un altro punto di vista: quello vissuto sulla propria pelle dalla testimone-protagonista. E si racconta della mancata gioventù e del mancato riscatto, dell’improvvisa notorietà del romanzo e del film di Comencini con la Cardinale, del matrimonio in carcere e della libertà, della difficoltà a vivere una vita normale per due persone a cui è toccato in sorte di vivere una storia più grande di loro.
Nella prefazione, Vannino Chiti scrive che "con questo libro Massimo Biagioni ci propone un tema complesso: quello del rapporto tra fatti della vita, così come effettivamente si svolgono, giorno dopo giorno, ed opera d’arte". Il libro analizza dunque le vicende reali di Renato Ciandri e Nada Giorgi. "Massimo Biagioni in questo suo libro – precisa – si impegna più che nel campo della ricerca storica in quello della ricostruzione biografica". "L’interesse del lavoro di Biagioni consiste – per Chiti - nel darci il punto di vista di Nada sulle vicende reali che rubarono anni di giovinezza al suo Renato ed alla loro vita insieme".
"L’attimo che condizionerà e segnerà per sempre la vita di Renato e Nada scatta il 13 maggio del 1945, al Santuario della Madonna del Sasso", a Pontassieve, dove una giornata di festa perde gradualmente i suoi connotati di serenità: "un prete che non vuole far entrare in chiesa dei giovani ex partigiani; il maresciallo che interviene per porre fine al diverbio; il figlio diciassettenne del maresciallo che impaurito spara ed uccide un partigiano; la reazione violenta e confusa degli altri, l’uccisione del maresciallo e del suo giovanissimo figlio".
Di qui si snoda la tragedia di Nada e Bube, sullo sfondo delle conseguenze dell’armistizio dell’8 settembre e del tramonto della Resistenza. Una vicenda che prosegue con la latitanza dell’ex partigiano ribelle, della sua cattura, dei suoi lunghi anni di prigionia. Ma è soprattutto la storia dell’amore che nasce e cresce tra i protagonisti, l’amore di Nada, che sacrifica la propria giovinezza in nome del sentimento che prova per Renato e che la porta ad aspettarlo e a sposarlo mentre lui è ancora in prigione. Il volume narra la vicenda dei due protagonisti raccogliendo le testimonianze dirette della Giorgi e del figlio Moreno Cianuri, che non hanno riconosciuto nel famoso romanzo di Carlo Cassola la verità dei fatti. Non mancano immagini d’epoca e documenti in gran parte inediti, che attraverso lettere e scritti vari rendono onore alle disavventure di Nada e Renato.
Letteratura e realtà si inseguono nel volume su piani paralleli, ma non finiscono mai per sovrapporsi. Al lettore resta chiara l’immagine degli eventi reali e a tratti commoventi, che tanto piacquero al Cassola e lo ispirarono.
Scrive Aldo Schiavone nella post fazione del libro: "Cos’è una vita se non c’è chi ce la racconta, chi la rielabora in un montaggio narrativo, e solo così facendo la rende davvero completa per noi?". Secondo Schiavone, "in questo caso il confronto non è tra la realtà della vita e la finzione letteraria, ma fra due racconti: quello della storia e quello del romanzo, dei quali è ben difficile dire quale sia il più vero".
Massimo Biagioni ha vissuto con impegno ed entusiasmo numerose esperienze politiche ed istituzionali del territorio fiorentino, prima di approdare all’associazione sindacale Confesercenti, dove ricopre incarichi a livello toscanop e nazionale. Nei momenti liberi si dedica a vicende storiche e politiche da cui è possibile trarre insegnamenti per il presente e il futuro. Da queste esperienze sono nate diverse pubblicazioni tra cui: con la Panini e Martinelli, i volumi: Pietro Cainai. Il Sindaco galantuomo; Scarpe rotte eppur bisogna andar. Fatti e persone della resistenza in Mugello e Val di Sieve. (stefania del ferraro\ aise)
Data recensione: 16/05/2006
Testata Giornalistica: AISE
Autore: Stefania Del Ferraro